Page 14 - La preparazione dell’anima alla Contemplazione
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altrimenti morirò (Gn. 30, 1). Senza dubbio il desiderio di sapienza, se
non aumenta, presto viene meno. Ma chiediamo diligentemente cosa
mai possa essere il fatto che, nato Giuda, Rachele si infiamma nel
desiderio di avere figli più del solito. Dicemmo sopra che come è
proprio di Lia, cioè dell’affetto dell’animo, l’amore, così di Rachele,
cioè della ragione, è proprio il conoscere.
Da quella infatti nasce ogni affetto ordinato, da questa il senso o
l’intelletto puro. Ma non altro intendiamo per Giuda se non l’amore
ordinato, l’amore per le cose celesti, l’amore di Dio, l’amore del
sommo bene. Nato dunque Giuda, cioè nel momento in cui sorge
l’allocato desiderio dei beni invisibili, Rachele comincia ad ardere del
desiderio di un figlio, poiché comincia a voler conoscere. Dove è
l’amore, quivi è l’occhio; volentieri guardiamo chi molto amiamo. Non
c’è dubbio che chi ha potuto amare le cose invisibili vuole
immediatamente conoscerle e vederle con intelligenza, e quanto più
cresce Giuda (cioè l’amore), tanto più arde in Rachele il desiderio di
generare, cioè il desiderio di conoscere.
Capitolo XIV
La prima via per accostarsi alla contemplazione
delle cose invisibili: l’immaginazione
Ma chi ignora quanto sia difficile, anzi come sia quasi impossibile che
la mente carnale ed ancora rozza nelle ricerche spirituali, assurga
all’intelligenza delle cose invisibili e fissi l’occhio nella contempla-
zione? Nulla certo conosce fino ad ora se non cose corporali; null’altro
si presenta al pensante se non le sole cose visibili che è solito pensare.
Cerca di vedere ciò che è invisibile e non gli si presenta nulla se non
forme di cose visibili; desidera vedere ciò che è incorporeo e non sogna
che immagini di cose corporali. Che fare? Non è forse meglio pensare
quelle cose in qualunque modo, che cedere all’oblio e alla
trascuratezza?
Anzi se la mente ama bene, non si dimentica facilmente di quelle cose,
tuttavia molto più difficilmente è sollevata alla contemplazione di esse.
Fa tuttavia ciò che può e conosce le cose invisibili come può. Pensa per
mezzo della immaginazione, poiché non è ancora in grado di vedere
con pura intelligenza. Questa è la causa, credo, per la quale Rachele ha
figli dalla serva prima di generare essa stessa; perché è dolce per lei
almeno con l’immaginazione ricordare ciò che non può vedere con la