Page 98 - La nube della non conoscenza
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Per ora basta che onori Dio in maniera completa con tutta la tua sostanza e offra
a lui il tuo essere nudo, cioè le tue primizie, in un continuo sacrificio di lode a
Dio, per te e per tutti gli uomini, come carità comanda. Non rivestirlo, dunque,
di nessuna qualità o particolarità propria del tuo essere o dell’essere di qualcun
altro, quasi che con queste considerazioni tu volessi sopperire ai bisogni,
promuovere il bene e accrescere la perfezione del tuo stesso io o del tuo
prossimo.
Lascia stare: un simile atteggiamento non gioverebbe affatto in questo caso.
Invece è molto più consona alle tue necessità, più efficace per il tuo
avanzamento e la perfezione tua e degli altri, questa meditazione cieca e
generale, fatta nella purezza dello spirito, che non qualsiasi altra considerazione
particolare, per quanto possa apparire santa.
La verità delle mie parole è confermata dalla testimonianza delle Scritture,
dall’esempio di Cristo e dalla perspicacia della ragione. Tutti, gli uomini furono
perduti in Adamo, poiché egli si staccò dall’amore che lo legava a Dio. E ora,
tutti gli uomini che testimoniano con i fatti, secondo la loro specifica vocazione,
la volontà di essere salvati, lo sono e lo saranno solo in virtù della passione di
Cristo. Egli offrì se stesso come sacrificio più vero, tutto se stesso e non solo in
parte; e per tutti gli uomini, non per qualcuno in particolare, ma per tutti in
generale, senza distinzione. Analogamente, chi offre se stesso in sacrificio reale
e perfetto per il bene di tutti, fa tutto il possibile per unire a Dio tutti gli uomini
nella stessa maniera reale con cui egli è unito a Dio. Nessuno ha amore più
grande di chi si sacrifica per tutti i fratelli e le sorelle secondo la carne o secondo
lo spirito. Poiché l’anima è più preziosa del corpo, è meglio unire l’anima a Dio
(che ne è la vita), con il pane celeste della carità, piuttosto che unire il corpo
all’anima (che ne è la vita), nutrendolo con qualsiasi cibo materiale.
Quest’ultima attività è buona in se stessa, ma senza l’altra è quanto mai
incompleta. Se si uniscono entrambe, va già meglio; ma la prima da sola, è
l’ottimo. La seconda da sola non è in grado di meritare la salvezza; mentre la
prima, anche se viene a mancare completamente quell’altra, non solo merita la
salvezza, ma conduce alla perfezione più alta.
4. [Per praticare la preghiera contemplativa, non sono necessarie riflessioni particolari
sul proprio essere o sull’essere di Dio].
Se vuoi avanzare nella perfezione, non c’è bisogno che torni indietro a dare
alimento alle tue facoltà, riflettendo sulle qualità del tuo essere, così da nutrire e
colmare il tuo cuore di dolci, amorosi sentimenti nei riguardi di Dio e delle cose
spirituali. Non è neanche necessario che ti metta a saziare la tua intelligenza con
la saggezza spirituale di sante meditazioni, alla ricerca della conoscenza di Dio.
Se resterai saldamente aggrappato, per quel che te lo consentirà la grazia, al
punto più eccelso del tuo spirito senza demordere un attimo, offrendo a Dio la
coscienza nuda e cieca del tuo essere (in altri termini, le primizie dei tuoi frutti),
puoi star certo che la seconda parte dell’insegnamento di Salomone si realizzerà
compiutamente, così come ha promesso. Ti accorgerai allora dell’inutilità di