Page 93 - La nube della non conoscenza
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LETTERA DI DIREZIONE SPIRITUALE

                                            The book of priue counseling
                                          [Il libro del consiglio privato]


                  [Prologo]

                  Amico spirituale in Dio, questo scritto ha come tema le occupazioni interiori che
                  più si confanno, a mio parere, alle tue intime disposizioni; perciò questa volta
                  mi rivolgo a te in particolare, e non a tutti quanti dovessero venire a conoscenza
                  della mia lettera. Se avessi intenzione di scrivere per tutti, dovrei per forza di
                  cose trattare un argomento di carattere generale. Ma siccome ora sto scrivendo
                  per te in particolare, mi limiterò a quelle cose che mi sembrano più convenienti
                  nel tuo caso e meglio rispondenti al tuo stato attuale. Se altri si troveranno nelle
                  tue  stesse  disposizioni  d’animo  e  trarranno  profitto  da  questo  mio  scritto,
                  meglio così; ne avrò veramente piacere. Tuttavia, in questo momento al centro
                  della  mia  attenzione  ci  sta  unicamente  la  tua  situazione  personale,  per  quel
                  tanto che riesco a intuirla. È dunque a te, e a tutti quanti si trovano nelle tue
                  stesse condizioni, che io rivolgo i miei consigli.

                  1. [La preghiera contemplativa  è la nuda e oscura percezione  dell’essere di  Dio come
                  scaturigine del nostro essere, considerato non in modo discorsivo, ma intuitivo].

                  Quando vuoi raccoglierti nel profondo del tuo essere, non preoccuparti di quel
                  che farai dopo. Lascia da parte tutti i pensieri, buoni o cattivi che siano; e cerca
                  di non pregare con la bocca, a meno che ti senta portato a farlo. In tal caso, non
                  darti pensiero per la quantità delle parole da usare e non dare importanza al
                  nome o al significato da attribuire alla tua preghiera: si tratti di orazione, salmo,
                  inno o antifona, o di qualsiasi altra preghiera, comunitaria o personale, mentale
                  (formulata  cioè  interiormente  nel  pensiero)  o  vocale  (pronunciata  all’esterno
                  con parole), per te fa lo stesso.
                  Fa’  in  modo  che  non  rimanga  niente  nella  tua  mente  se  non  questa  sola
                  occupazione:  un  nudo  anelito  di  raggiungere  Dio.  Nudo,  perché  non  deve
                  essere rivestito da alcun pensiero particolare su come Dio è in se stesso o nelle
                  sue opere: importa solo il fatto che egli è quel che è. Cerca di considerare Dio in
                  questa  maniera,  te  ne  prego,  e  non  voler  fare  altrimenti.  Non  continuare  a
                  indagare  sul  suo  conto  con  sottili  ricerche  dell’intelletto.  Questa  fede  sia  il
                  fondamento del tuo lavoro.
                  Questo  nudo  anelito,  che  poggia  saldamente  su  una  fede  sincera,  lo  devi
                  concepire  e  sentir  dentro  come  un  semplice  riconoscimento  e  una  cieca
                  accettazione del tuo stesso essere. È come se dicessi a Dio nel tuo intimo: «Quel
                  che sono, o Signore, io te lo offro. Non intendo considerare nessuna qualità del
                  tuo essere, ma solo il fatto che tu sei quel che sei, e niente più».
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