Page 88 - La nube della non conoscenza
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compierle; cosa che non ti sarà difficile fare, se sarai umile. E lascia perdere la
                  curiosa speculazione e la ricerca della tua mente intenta a comprendere quale
                  sia la scelta migliore.
                  Ti consiglio di comportarti in questo modo: poni una di queste azioni da un lato
                  e la sua contraria dal lato opposto, e scegli per te la cosa che si trova nascosta
                  nel mezzo. Quando la possederai, essa ti permetterà di seguire o non seguire in
                  libertà  di  spirito  l’una  o  l’altra,  secondo  la  tua  inclinazione  e  senza  alcun
                  biasimo.
                  Ma ora mi chiederai quale sia questa cosa. Ti dirò che cosa penso che sia: è Dio.
                  È  per  lui  che  devi  essere  silenzioso,  se  devi  essere  silenzioso;  per  lui  devi
                  parlare, se devi parlare; per lui devi digiunare, se devi digiunare; per lui devi
                  mangiare, se devi mangiare; per lui devi essere solo, se devi essere solo; per lui
                  devi essere in compagnia, se devi essere in compagnia, e così via per tutte le
                  altre azioni, quali che siano.
                  Poiché il silenzio non è Dio, né lo è il conversare; il digiunare non è Dio, né lo è
                  il mangiare; la solitudine non è Dio, né lo è la compagnia, e neppure tutte le
                  altre azioni suscettibili di un’azione contraria.
                  Egli è nascosto fra di esse e non lo si può trovare per mezzo di nessuna attività
                  della tua anima, ma unicamente per mezzo dell’amore del tuo cuore. La ragione
                  non  può  conoscerlo,  il  pensiero  non  può  abbracciarlo,  né  l’intelletto  può
                  definirlo.  Dio  può  però  essere  amato  e  scelto  dalla  volontà  sinceramente
                  amorosa del tuo cuore.
                  Scegli  lui  e  sarai  silenzioso  parlando  e  parlando  silenzioso,  digiunerai
                  mangiando e mangiando digiunerai, e così via per tutte le altre azioni.
                  Tale amorosa scelta di Dio, saggiamente compiuta nell’abbandono di ogni altra
                  realtà  e  nella  ricerca  di  lui,  comporta  la  costante  volontà  di  un  cuore  puro,
                  capace  di  andare  oltre  alla  scelta  fra  due  azioni  contrarie,  quando  essa  si
                  presenta  e  si  propone  come  scopo  supremo  della  nostra  considerazione
                  spirituale.  Questa  capacità  di  scelta  è  la  migliore  che  si  possa  ottenere  o
                  apprendere in questa vita per ricercare e scoprire Dio,  da parte, s’intende, di
                  un’anima che brami essere contemplativa.
                  Tutto  ciò  che  un’anima  cerca  in  questo  modo  non  è  però  visibile  e  non  può
                  essere compreso dall’occhio spirituale della ragione. Ma se Dio è il tuo amore e
                  la tua sola preoccupazione, l’aspirazione più alta e il fine del tuo cuore, ti deve
                  bastare in questa vita, anche se non vedrai niente altro di lui con gli occhi della
                  ragione in tutto il tempo della tua esistenza terrena.
                  Questa cieca ferita prodotta dalla freccia acuminata di un ardente amore non
                  fallirà  mai  lo  scopo  che  è  Dio,  come  dice  egli  stesso  nel  Libro  dell’amore,
                  quando si rivolge a un’anima appassionata e piena di amore:  «Vulnerasti cor
                  meum,  soror  mea,  amica  mea  et  sponsa  mea;  vulnerasti  cor  meum  in  uno
                  oculorum tuorum; Hai ferito il mio cuore, sorella mia, mia diletta e mia sposa;
                  hai ferito il mio cuore con uno dei tuoi occhi».
                  Due sono gli occhi dell’anima: ragione e amore.
                  Per  mezzo  della  ragione  possiamo  comprendere  quinto  egli  sia  potente,
                  sapiente  e  buono  in  tutte  le  sue  creature,  ma  non  in  se  stesso.  Però,
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