Page 90 - La nube della non conoscenza
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scegliere l’ottima parte. Non ti curare di queste cose: il silenzio e il parlare, il
                  digiuno e il mangiare, la solitudine e la compagnia, e altre azioni del genere;
                  non è su di esse che devi fissare la tua attenzione.
                  Tu  non  sai  quale  sia  il  loro  significato  e  ti  scongiuro  di  non  cercare  di
                  conoscerlo. Se in qualche momento ti capiterà di pensarci o di parlarne, rifletti
                  allora e  di’ che  si tratta di cosa troppo  elevata e  degna di tanta  perfezione il
                  sapere come parlare o tacere, in qual modo digiunare o nutrirsi, come vivere
                  soli o in compagnia, e che sarebbe pura follia e sciocca presunzione da parte di
                  un misero mortale quale sei tu, l’immischiarsi in una perfezione così grande.
                  Infatti possiamo sempre, ogni volta che lo vogliamo, parlare o tacere, mangiare
                  o digiunare, essere solitari o in compagnia, perché queste azioni sono proprie
                  della natura; ma conoscere il giusto modo di compierle è soltanto merito della
                  grazia.
                  Senza dubbio non si può ottenere tale grazia con qualche semplice mezzo quale
                  può essere l’assoluto silenzio, il rigido digiuno o l’abitare in solitudine cui tu
                  accenni: tali azioni nascono dal di fuori, in seguito all’aver udito o visto persone
                  che  hanno  compiuto  simili  opere  eccezionali.  Per  ottenere  una  grazia  del
                  genere, è necessario che tu sia istruito interiormente da Dio, dopo aver a lungo
                  riposto  in  lui  il  tuo  desiderio  e  tutto  l’amore  del  tuo  cuore.  Devi  inoltre
                  allontanare  completamente  dalla  tua  anima  ogni  considerazione  spirituale  o
                  qualunque altro punto di vista inferiore a Dio, anche se tutte queste cose che ti
                  ordino  di  evitare,  possono  parere  agli  occhi  di  qualcuno  mezzi  lodevoli  per
                  raggiungere Dio.

                  9. [Il vero criterio di ogni discernimento è il devoto impulso di un incessante amore, che
                  induce sempre a scegliere Dio].

                  Lascia  che  gli  uomini  dicano  quello  che  vogliono.  Tu,  però,  agisci  secondo  il
                  mio consiglio: l’esperienza testimonierà in mio favore.
                  A  colui  che  vuole  conseguire  rapidamente  il  proprio  fine  spirituale  basta  un
                  solo  mezzo  e  non  gli  occorre  altro:  egli  deve  rivolgere  consapevolmente  il
                  proprio  pensiero  soltanto  verso  la  Bontà  divina,  con  un  devoto  impulso  di
                  incessante  amore.  E  questo  perché  l’unico  mezzo  per  raggiungere  Dio  è  Dio
                  stesso.
                  Se  conserverai  gelosamente  l’impulso  d’amore  che  la  grazia  ti  fa  sentire  nel
                  cuore e non disperderai il tuo sguardo spirituale, sarà questo stesso amore che
                  ti indicherà quando dovrai parlare e quando tacere, e ti assisterà infondendoti
                  discernimento e assicurandoti di non sbagliare durante tutta la tua vita. Esso ti
                  insegnerà  interiormente  quando  dovrai  intraprendere  o  abbandonare  le
                  suddette  azioni  proprie  della  nostra  natura  umana,  e  lo  farà  con  grande  e
                  supremo discernimento.
                  Se  per  virtù  della  grazia  potrai  fare  di  quest’amore  un’abitudine  di  vita  e
                  tenerlo  in  costante  esercizio,  allora,  quando  ti  sarà  necessario  e  utile  parlare,
                  mangiare in modo normale, rimanere in compagnia o compiere qualsiasi altra
                  azione abituale per un cristiano o propria della natura umana, esso ti spingerà
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