Page 94 - La nube della non conoscenza
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Quest’umile oscurità deve riflettersi anche sul tuo essere e occupare in pieno la
                  tua mente. Non metterti a pensare a te stesso più di quanto tu non debba fare
                  con Dio, così da diventare una sola cosa con lui in spirito, senza dispersione né
                  distinzione. Infatti, è lui il tuo essere, e in lui sei quel che sei: non solo perché
                  egli è la causa e l’essere di tutte le cose, ma anche perché costituisce la causa e
                  l’essere del tuo stesso essere. Perciò in questo lavoro pensa a Dio esattamente
                  come pensi a te stesso, e a te stesso come pensi a Dio: egli è quel che è, e tu sei
                  quel che sei. In questo modo il tuo pensiero non resterà disperso e diviso, ma
                  unificato in lui che è il tutto.
                  È necessario però salvaguardare sempre questa differenza tra te e lui: egli è il
                  tuo essere, ma tu non sei il suo. Tutte le cose sono in lui quanto alla causa e
                  all’essere, ed egli è in tutte le cose causa ed essere; ma quanto a lui, è solo in se
                  stesso che trova la propria causa e il proprio essere. E come non c’è niente che
                  possa  essere  senza  di  lui,  così  anch’egli  non  può  essere  senza  di  sé.  Egli  è
                  l’essere di se stesso e di tutte le cose. E proprio in quanto è distinto da tutte le
                  altre cose, costituisce l’essere di se stesso e  di tutte le cose. Inoltre, siccome è
                  uno in tutte le cose e tutte ritrovano la loro unità in lui, è lui l’essere di tutte le
                  cose e tutte sussistono in lui.
                  Allo stesso modo, tu sarai unito a Dio nella grazia, senza distinzione, sia con
                  l’intelletto  che  con  il  cuore,  purché  tralasci  tutte  quelle  astruse  ricerche  sulle
                  varie qualità del tuo cieco essere e del suo. Se la tua mente sarà spoglia e i tuoi
                  sensi  purificati,  sentirai  nella  tua  nudità,  per  il  tocco  della  grazia,  di  essere
                  nutrito  in  segreto  da  Dio,  così  com’è;  ma  ciò  avverrà  solo  in  parte  e
                  nell’oscurità, come si conviene su questa terra, così che il tuo ardente desiderio
                  crescerà sempre di più. Quindi alza gli occhi senza paura e di’ al tuo Signore, a
                  parole o nel profondo del tuo cuore: «Quel che sono, o Signore, io te lo offro,
                  perché tu non sei altro da me».
                  E  pensa  in  maniera  nuda,  semplice  e  piana  che  tu  sei  quel  che  sei,  senza
                  aggiungere altre analisi o considerazioni.
                  Non bisogna esser nati maestri per pregare a questo modo: a me sembra alla
                  portata  anche  del  più  ignorante  tra  gli  uomini,  perché  presuppone  un  grado
                  minimo di intelligenza comune a tutti. Perciò mi stupisco veramente e mi vien
                  quasi da ridere, se non provassi anche un senso di amarezza, quando mi capita
                  di sentire gli apprezzamenti di certe persone a proposito di quanto ho scritto a
                  te e a altri (bada bene che non si tratta di gente ignorante o poco istruita, ma di
                  studiosi  e  uomini  di  cultura!).  Costoro  affermano  che  i  miei  scritti  sono  così
                  elevati e difficili da leggere, così astrusi e complicati, che a malapena riescono a
                  capirli i più istruiti o più intelligenti.
                  A  quanti  fanno  simili  discorsi  rispondo  che  hanno  ben  motivo  di  lagnarsi  e
                  meritano di essere derisi, in spirito di misericordia, e severamente rimproverati
                  da Dio e da quelli che lo amano: infatti la loro avidità di sapere e il desiderio
                  smodato di conoscere, li rendono ciechi. Non sto parlando di qualche persona
                  soltanto, ma in genere di quasi tutti gli uomini del nostro tempo, salvo uno o
                  due in ogni distretto, scelti in maniera speciale da Dio. Con la loro mentalità
                  inquisitiva, non possono pretendere di capire il senso genuino di questo facile
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