Page 97 - La nube della non conoscenza
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impiebuntur horrea tua saturitate, et vino torcularia tua redundabunt; Onora il
                  Signore con la tua sostanza e da’ nutrimento ai poveri con le primizie dei tuoi
                  frutti: allora i tuoi granai saranno ricolmi, i tuoi tini traboccheranno di vino».
                  Queste parole Salomone le disse a suo figlio in senso letterale, ma  è come se
                  avesse voluto farti comprendere in senso figurato quel che sto per dirti a nome
                  suo:  amico  spirituale  in  Dio,  vedi  se  hai  lasciato  perdere  tutte  le  attività
                  discorsive delle tue facoltà naturali, e rendi a Dio, tuo Signore, un culto perfetto
                  con la tua sostanza. Offri a lui in tutta semplicità tutto te stesso, tutto quel che
                  sei e così come sei, come un tutt’uno e non in frammenti: in altri termini, senza
                  considerare  in  dettaglio  quello  che  sei.  A  questo  modo,  il  tuo  sguardo  non
                  resterà  disperso  e  la  tua  coscienza  non  perderà  il  suo  candore,  niente  potrà
                  impedirti di essere uno con il tuo Dio in purezza di spirito.
                  «E da’ nutrimento ai poveri con le primizie dei tuoi frutti», cioè con il meglio
                  delle qualità spirituali e corporali che sono cresciute con te dal momento della
                  tua creazione fino a oggi. Chiamo frutti, tutti quei doni di natura e di grazia che
                  Dio ti ha elargito. Con essi sei tenuto a nutrire e a sfamare in questa vita, nel
                  corpo e nello spirito, tutti i tuoi fratelli e sorelle secondo natura e, secondo la
                  grazia, proprio come devi fare con te stesso.
                  È il primo di questi doni che io chiamo «le primizie dei tuoi frutti». In ciascuna
                  creatura il primo dono è semplicemente quello dell’essere. È vero che le qualità
                  dell’essere  sono  così  intimamente  legate  all’essere  stesso  da  non  potersene
                  separare; tuttavia, siccome dipendono dall’essere, si può dire con certezza che è
                  questo il primo dei tuoi doni. Quindi le primizie dei tuoi frutti sono costituite
                  dal semplice fatto che tu sei. In effetti, se frantumerai il tuo cuore in molteplici
                  considerazioni  sulle  complesse,  qualità  e  sulle  splendide  caratteristiche
                  dell’essere umano, che è la più nobile di tutte le creature, troverai che il punto
                  focale a cui mira ogni tua considerazione,  quale che essa sia,  è  sempre  il tuo
                  essere, nudo e semplice.
                  Ogniqualvolta ti metterai a meditare e ti sentirai spronato ad amare e lodare il
                  Signore tuo Dio, non solo per il dono dell’essere, ma anche per la nobiltà del tuo
                  essere, come attesteranno le eccelse qualità che avrai riscontrato in te, sarà come
                  se tu dicessi in cuor tuo: «Io sono, so e sento che io sono; e non solo che io sono,
                  ma  che  sono  così,  così,  così  e  così».  In  questo  modo  farai  passare  una  dopo
                  l’altra tutte le qualità del tuo essere. E poi, se vuoi fare ancora meglio, riuniscile
                  tutte in un sol fascio e di’ così: «Il mio essere e il mio modo di essere, secondo
                  natura e secondo la grazia, tutto ciò io l’ho ricevuto da te, Signore, ed è il tuo
                  stesso essere. Io lo offro tutto a te, innanzitutto per lodarti, e poi per venire in
                  aiuto di tutti i miei fratelli nella fede, e infine per me stesso». Puoi così notare
                  come il punto focale di ogni tua considerazione deve consistere sostanzialmente
                  nella  visione  nuda  e  nella  coscienza  cieca  del  tuo  stesso  essere.  Quindi  è
                  semplicemente il tuo essere a costituire le primizie dei tuoi frutti.
                  Ma anche se il tuo essere è il primo dei tuoi frutti e tutti gli altri dipendono da
                  lui,  al  momento  attuale  non  conviene  rivestire  questa  considerazione  e
                  ammantarla  di  tutte  le  sue  varie  qualità  e  caratteristiche  (che  nel  nostro  caso
                  sono i frutti), sulle quali hai già fatta tutte le tue elucubrazioni in precedenza.
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