Page 100 - La nube della non conoscenza
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Questo  lavoro  così  lieve  e  delizioso,  consiste  essenzialmente  nel  fatto  che  la
                  suprema saggezza della divinità scende, in virtù della grazia, nell’anima umana
                  per unirla a sé e fare una sola cosa con essa nelle arti spirituali e nella prudenza
                  dello  spirito.  Il  saggio  Salomone  lo  raccomanda  caldamente  e  ne  fa  l’elogio
                  esclamando:  «Beatus  homo  qui  invenit  sapientiam  et  qui  affluit  prudentia;
                  melior est acquisitio eius negotiatione argenti et auri; primi et purissimi fructus
                  eius… Custodi, fili mi, legem atque consilium et erit vita animae tuae et gratia
                  faucibus tuis. Tunc ambulabis fiducialiter in vita tua et pes tuus non impinget.
                  Si  dormieris,  non  timebis:  quiesces  et  suavis  erit  somnus  tuus.  Ne  paveas
                  repentino  terrore  et  irruentes  tibi  potentias  impiorùm;  quia  Dominus  erit  in
                  latere tuo et custodiet pedem tuum ne capiaris».
                  Ecco  come  si  devono  intendere  queste  parole.  «Beato  l’uomo  che  ha  trovato
                  questa. sapienza» unificante e che nel suo lavoro spirituale usa in abbondanza
                  l’accortezza amorosa e la prudenza di spirito, offrendo a Dio la cieca coscienza
                  del  proprio  essere,  e  tralasciando  completamente  ogni  dotta  disquisizione  e
                  ogni  capacità  speculativa  naturale.  L’aver  ottenuto  la  saggezza  spirituale
                  attraverso questo semplice esercizio, «è meglio che non l’aver acquistato oro e
                  argento».  Per  oro  e  argento  si  intendono,  in  senso  morale,  tutte  le  altre
                  conoscenze naturali e spirituali che possiamo ottenere con i nostri studi, oppure
                  esercitando le nostre facoltà su noi stessi, sulle realtà a noi inferiori, o su quelle
                  al nostro livello, analizzando, cioè, le qualità proprie di Dio e delle creature.
                  Salomone spiega il motivo, per cui questa saggezza è superiore, quando dice:
                  «Primi et purissimi fructus eius», in altre parole: «I suoi frutti sono i più precoci
                  e i più puri». Non c’è da meravigliarsi, perché il frutto di questo lavoro non è
                  altro  che  la  suprema  saggezza  spirituale.  Questa  si  sprigiona,  libera  e
                  improvvisa,  dalle  profondità  dello  spirito,  lungi  da  ogni  forma  o  immagine
                  mentale,  senza  che  la  si  possa  coartare  o  far  rientrare  nel  campo
                  dell’intelligenza  naturale.  Qualsiasi  attività  dell’intelletto  umano,  per  quanto
                  possa essere ingegnosa o santa, al suo confronto non si può che definire follia,
                  irreale fantasia e frutto di immaginazione. Ed è tanto lontana dallo splendore
                  del sole spirituale, vale a dire dalla verità assoluta, quanto la pallida luce di un
                  chiaro  di  luna  in  una  notte  di  nebbia  in  pieno  inverno  è  assai  distante  dal
                  bagliore di un raggio di sole nel più radioso meriggio d’estate.
                  E il testo così prosegue: «Figlio mio, conserva questa legge e questo consiglio»;
                  nella saggezza si adempiono in maniera vera e perfetta tutti i comandamenti e i
                  consigli  dell’Antico  e  del  Nuovo  Testamento,  senza  volerne  sottolineare
                  qualcuno in particolare. Altrimenti come si potrebbe dire che questo metodo di
                  lavoro è una legge, se non dovesse contenere dentro di sé tutte le ramificazioni
                  e i frutti della legge? Se lo si osserva con verità, ci si accorge che il fondamento e
                  la  forza  di  questo  lavoro  risiedono  nel  dono  glorioso  dell’amore,  nel  quale,
                  secondo  l’insegnamento  dell’apostolo,  si  trova  riassunta  tutta  la  legge:
                  «Plenitudo legis est dilectio; La pienezza della legge è l’amore».
                  Salomone aggiunge che questa legge d’amore e questo consiglio di vita, se tu li
                  osserverai, anzitutto saranno «vita per la tua anima», che si esprimerà in una
                  tenerezza d’amore per il tuo Dio; e poi «grazia per le tue guance», a profitto dei
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