Page 103 - La nube della non conoscenza
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abbandono di sé, l’anima si considera un niente, o ancor meno, se mai fosse
possibile. Allora Dio nella sua potenza, saggezza e bontà verrà a soccorrerla, la
proteggerà e la difenderà da tutti i suoi nemici, del corpo e dello spirito, senza
che essa si debba premunire o preoccuparsi di avvisarlo o fare qualsiasi altro
sforzo da parte sua.
Lasciate da parte le vostre obiezioni umane, voi tutti che siete umili solo a metà.
Non venite a dire con i vostri ragionamenti insipienti che quando si abbandona
così completamente, per umiltà,, la guardia di se stessi, sempre se si è mossi
dalla grazia, è perché si vuol tentare Dio: in realtà avete paura di non riuscire
ad attuare un abbandono così totale, e fate bene a pensarlo. Ritenetevi
soddisfatti della parte che vi spetta: basta da sola a ottenere la salvezza delle
vostre anime chiamate alla vita attiva. Ma lasciate i contemplativi soli nella loro
audacia! Non turbatevi e non meravigliatevi delle loro parole o delle loro
azioni, anche se alla vostra ragione sembrano passare il limite del comune buon
senso.
Vergogna! Quante volte avete letto e sentito questa dottrina, eppure non vi
avete mai prestato fede né dato credito. È un punto che tutti i Padri antichi
hanno trattato e ci hanno insegnato, un punto che contiene il fiore è il frutto di
tutte le Scritture. Oppure siete ciechi e non riuscite a vedere con gli occhi della
fede quel che leggete o sentite; o ancora, siete inconsciamente stuzzicati da una
certa qual invidia, se non volete ammettere che ai vostri fratelli possa capitare
un bene così grande, per il solo fatto che voi ne siete privi. Vi conviene stare
allerta, perché il nemico è scaltro: ha in animo di far sì che voi prestiate fede più
alle vostre facoltà intellettuali che all’insegnamento tradizionale dei santi Padri,
o al lavoro della grazia e alla volontà di Dio.
Quante volte avete letto, e quante volte avete sentito da persone sante, sagge e
degne di fede, che non appena nacque Beniamino, sua madre Rachele morì. Per
Beniamino si intende la contemplazione, per Rachele, la ragione. Non appena
l’anima riceve il tocco della vera contemplazione, come succede nel nobile
annientamento di sé e nell’esaltazione di Dio come il tutto, avviene davvero che
la ragione dell’uomo muore. E siccome l’avete letto così spesso, e non da un
solo autore o due, ma da parecchi, e tutti santi e degni di stima, perché non ci
credete? E se ci credete, perché osate indagare con la vostra ragione frugando
tra le parole e gli atti di Beniamino?
Beniamino rappresenta tutti coloro che, nell’estasi d’amore, sono rapiti al di
sopra del loro spirito, secondo la parola del profeta: «Ibi Beniamin
adolescentulus in mentis excessu… Lì il fanciullo Beniamino nel trasporto dello
spirito…». Cercate dunque di non essere come quelle donne malvagie che
uccidono i loro neonati. Perciò fate bene attenzione, e non levate la punta della
vostra lancia presuntuosa contro la potenza, l’intelligenza e la volontà di nostro
Signore, fidando nella vostra abilità: ciechi e inesperti come siete, potreste far
ricadere Beniamino, proprio mentre pensate sia giusto il momento di sostenerlo
nel suo trasporto.
Quando la santa chiesa era ancora agli inizi, nel periodo delle persecuzioni,
quanti fedeli, e di tutte le condizioni sociali, furono meravigliosamente