Page 89 - La nube della non conoscenza
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ogniqualvolta la ragione vien meno, allora eccita il tuo desiderio, ama, vivi e
                  impara a esercitare l’amore, perché è per mezzo dell’amore che noi possiamo
                  percepire Dio, trovarlo e raggiungerlo come è in se stesso.
                  È un occhio prodigioso questo amore, se nostro Signore ha detto di un’anima
                  ricca di amore: «Tu hai ferito il mio cuore con uno dei tuoi occhi». Ciò significa
                  che  l’amore  di  cui  stiamo  parlando  è  cieco  rispetto  a  molte  cose:  vede  solo
                  quell’unica  cosa  che  cerca.  Di  conseguenza  trova  e  percepisce,  coglie  e
                  raggiunge lo scopo supremo a cui tende, molto più velocemente di quanto non
                  farebbe  se  posasse  lo  sguardo  su  molteplici  oggetti  come  fa  la  ragione,  che
                  esamina  e  confronta  tra  loro  tante  realtà  diverse,  quali  il  silenzio  e  la
                  conversazione, il rigido digiuno e il normale nutrimento, la solitudine e la vita
                  in società, e molte altre azioni simili, allo scopo-di stabilire quale sia la migliore.

                  8.  [Il  contemplativo,  sull’esempio  di  Maria  di  Betania,  va  oltre  il  bene  e  il  meglio  e
                  sceglie sempre l’ottimo].

                  Sia questo il tuo modo di comportarti, te ne prego. Agisci come se tu non fossi
                  al  corrente  dell’esistenza  di  altri  mezzi  (voglio  dire  altri  mezzi  stabiliti  per
                  avvicinarsi a Dio), poiché, in verità, non ne esiste un altro se vuoi essere vero
                  contemplativo e raggiungere rapidamente il tuo scopo. Perciò prego te, e quanti
                  si  trovano  nella  tua  stessa  situazione,  con  le  parole  dell’Apostolo:  «Videte
                  vocationem  vestram,  et  in  ea  vocatione  qua  vocati  estis,  state;  Esaminate  la
                  vostra  vocazione  e  a  quella  vocazione  cui  siete  stati  chiamati,  rimanete
                  tenacemente fedeli» in nome di Gesù.
                  La tua vocazione è di essere autenticamente contemplativo, seguendo l’esempio
                  di Maria, sorella di Marta. Agisci dunque come fece Maria. Fissa come meta del
                  tuo  cuore  una  sola  cosa:  «Porro  unum  necessarium;  Poiché  una  sola  cosa  è
                  necessaria», e questa cosa è Dio.
                  È lui che tu devi possedere, lui che cerchi, lui che desideri e intendi, gustare, lui
                  che  vuoi  ti  tenga  accanto  a  sé.  Non  è  dunque  il  silenzio  che  t’importa,  né  il
                  parlare,  il  rigido  digiuno  o  il  nutrimento  comune,  la  solitudine  o  il  vivere  in
                  compagnia.
                  È  bene  talvolta  praticare  il  silenzio,  ma  in  quello  stesso  momento  si  farebbe
                  meglio  a  parlare,  e  per  contro,  è  bene  parlare,  ma  il  silenzio  in  quell’istante
                  sarebbe migliore, e così via per tutte le altre azioni, come il digiunare, il nutrirsi,
                  il vivere solitari o in compagnia.
                  A volte, infatti, una di queste azioni è buona, ma la sua contraria può essere
                  preferibile; però nessuna di esse è la migliore in assoluto. Lascia che sia bene
                  tutto ciò è che bene, e meglio tutto ciò che è meglio, perché ambedue verranno
                  meno e avranno una fine.
                  Scegli con Maria, tuo modello, l’ottima parte che non verrà mai meno. «Maria
                  —  inquit  Optimus  —  optimam  partem  elegit,  quae  non  auferetur  ab  ea».
                  L’Ottimo  è  Gesù  onnipotente,  il  quale  disse  che  Maria,  a  esempio  di  tutte  le
                  anime contemplative, aveva scelto l’ottima parte che non le sarebbe mai stata
                  tolta. Ti prego, dunque, di tralasciare, come fece Maria, il bene e il meglio, per
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