Page 86 - La nube della non conoscenza
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ti sei prima accertato della loro provenienza e della loro utilità.

                  5. [Bisogna evitare di comportarsi come le scimmie, che agiscono solo in base a quello
                  che vedono fare dagli altri].

                  Riguardo alle ispirazioni sulle quali chiedi la mia opinione e il mio consiglio,
                  devo dirti che le considero con diffidenza, perché mi sembra si tratti di qualcosa
                  di molto simile al comportamento delle scimmie. Si dice comunemente che la
                  scimmia  fa  ciò  che  vede  fare  dagli  altri.  Ti  prego  di  perdonarmi  se  la  mia
                  diffidenza mi dovesse indurre in errore, ma l’amore che nutro per la tua anima
                  mi spinge a parlarti, per mia personale conoscenza, di un fratello spirituale tuo
                  e mio, che un tempo abitava dalle tue parti. Egli si sentiva eccitato dagli stessi
                  impulsi di rigoroso silenzio, di rigido digiuno, di vita completamente ritirata.
                  Ma si stava comportando alla maniera di una scimmia, come mi assicurò dopo
                  lunghe conversazioni e dopo aver esaminato se stesso e le sue ispirazioni. Mi
                  aveva infatti riferito di aver visto un uomo  del tuo paese  che, come  è noto a
                  tutti, pratica sempre un rigoroso silenzio, un rigido digiuno e una vita solitaria.
                  Certo,  posso  ben  supporre  che  le  ispirazioni  di  quell’uomo  siano  autentiche,
                  frutto soltanto della grazia che egli sente per esperienza nel suo intimo, e non
                  semplicemente perché ha visto o sentito parlare, dall’esterno, della vita ritirata
                  di  qualcuno.  Se  fosse  questo  il  movente,  io  parlerei,  a  mio  umile  avviso,  di
                  imitazione scimmiesca.
                  Perciò sta’ attento e verifica bene i tuoi impulsi e la loto provenienza, per poter
                  distinguere, quando li provi, se vengono dall’interno, come frutto della grazia,
                  o dall’esterno, alla maniera delle scimmie. Dio solo sa questo, non io. Posso dirti
                  tuttavia, perché tu abbia a evitare un pericolo del genere, di non fare come le
                  scimmie.  Fa’  in  modo  che  qualsiasi  impulso  ti  porti  a  tacere  o  a  parlare,  a
                  digiunare  o  a  mangiare,  a  vivere  in  solitudine  o  in  compagnia,  venga  dal  di
                  dentro, per sovrabbondanza di amore  e  di devozione spirituale, e  non dal di
                  fuori, attraverso le finestre della mente umana quali sono le orecchie e gli occhi.
                  Poiché,  come  dice  chiaramente  Geremia,  da  queste  finestre  entra  la  morte:
                  «Mors intrat per fenestras».
                  E questo, per quanto sia poco, è sufficiente come risposta alla prima domanda
                  che mi hai rivolto: quale sia, in altri termini, la mia opinione  su di te e sugli
                  impulsi di cui mi parli nella tua lettera.

                  6.  [Passa  a  rispondere  alla  seconda  domanda:  di  fronte  alla  scelta  fra  realtà  opposte,
                  regola suprema è la libertà di Cristo, non l’inclinazione naturale].

                  Riguardo alla seconda domanda, ossia alla richiesta di consigli in questo caso e
                  in altri che si presentassero, io scongiuro Gesù onnipotente, chiamato a ragione
                  l’Angelo  del  gran  consiglio,  perché,  nella  sua  misericordia,  sia  lui  tuo
                  consigliere  e  tuo  consolatore  in  tutte  le  afflizioni  e  in  ogni  tua  necessità.  Mi
                  guidi con la sua sapienza, perché possa ripagare la fiducia del tuo cuore  con
                  miei  ammaestramenti,  per  quanto  semplici  siano.  Tu  mi  hai  preferito  a  tanti
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