Page 83 - La nube della non conoscenza
P. 83

in secondo luogo, qual è il mio consiglio su questo caso specifico e su altri che
                  potrebbero presentarsi in futuro.

                  2.  [L’uomo  giunge  alla  conoscenza  di  se  stesso  solo  passando  attraverso  prove  e
                  tribolazioni.  Ciò  gli  ottiene  la  corona  della  vita,  consistente  nella  sapienza,  nel
                  discernimento e nella perfezione della virtù, che è la carità].

                  Riguardo alla prima domanda, rispondo che temo molto nel darti il mio sia pur
                  modesto  parere  su  questo  argomento  e  altri  simili.  E  ciò  per  due  ragioni.  La
                  prima,  perché  non oso  affidarmi  al  mio  giudizio  e  affermare  che  sia  solido e
                  verace; la seconda, perché non mi sono ancora del tutto note le tue disposizioni
                  interiori e la tua capacità di compiere le cose di cui parli nella lettera. Sarebbe
                  invece opportuno che io le conoscessi bene, se debbo darti un saggio consiglio
                  in  proposito.  Infatti  dice  l’Apostolo:  «Nemo  novit  quae  sunt  hominis,  nisi
                  spiritus  hominis  qui  in  ipso  est;  Nessun  uomo  conosce  quali  siano  le  intime
                  disposizioni di un uomo, fuorché lo spirito che è in lui».
                  Forse  neppure  tu  conosci  ancora  completamente  le  tue  intime  inclinazioni,
                  come  le  conoscerai  in  seguito,  quando  Dio  te  le  manifesterà  per  mezzo  delle
                  prove, fra molte cadute e riprese.
                  Finora non ho mai conosciuto un peccatore che sia potuto giungere alla perfetta
                  conoscenza  di  se  stesso  e  delle  sue  intime  inclinazioni,  senza  essere  stato
                  ammaestrato alla scuola di Dio, attraverso l’esperienza di molte tentazioni, con
                  frequenti cadute e continue riprese.
                  Come  una  piccola  nave  raggiunge  la  terra  ed  entra  nel  porto  dopo  aver
                  navigato,  ora  fra  onde,  marosi  e  tempeste,  ora  incontrando  venti  favorevoli,
                  bonaccia  tiepide  aure,  similmente  l’inerme  anima  umana  subisce  molteplici
                  tentazioni  e  prove  che  costituiscono  il  suo  retaggio  durante  le  traversie  della
                  vita (esemplificate dalle onde, dai marosi e dalle tempeste), ma è anche visitata
                  dalla  grazia  e  dalla  bontà  dello  Spirito  santo,  e  gusta  numerose  ispirazioni,
                  dolcezze e consolazioni (rappresentate dai venti favorevoli e dalle tiepide aure),
                  e può così giungere finalmente, come la nave, alla terra della stabilità e al porto
                  della salvezza.
                  Qui l’uomo perviene alla chiara e vera conoscenza di se stesso e di tutte le sue
                  intime inclinazioni.
                  Grazie  a  questa  conoscenza,  l’uomo  se  ne  sta  seduto  tranquillamente  in  se
                  stesso, come un re  incoronato nel suo regno, ed  è  in grado  di governare con
                  forza, saggezza e bontà se stesso, i suoi pensieri e gli impulsi sia del corpo che
                  dello spirito.
                  Ecco ciò che il saggio dice di quest’uomo: «Beatus vir qui suffert tentationem,
                  quoniam  cum  probatus  fuerit,  accipiet  coronam  vitae,  quam  repromisit  Deus
                  diligentibus  se;  Beato  l’uomo  che  sopporta,  penando,  la  tentazione,  perché,
                  dopo  essere  stato  provato,  riceverà  la  corona  della  vita,  promessa  da  Dio  a
                  coloro che lo amano».
                  La corona della vita può essere definita in due modi. Anzitutto come sapienza
                  divina, pienezza di discernimento e perfezione di virtù. Queste tre qualità unite
   78   79   80   81   82   83   84   85   86   87   88