Page 79 - La nube della non conoscenza
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nel tuo giardino: vorrei che tu ne raccogliessi il frutto da riservare al tuo
Signore.
In altre parole, vorrei che tu imparassi questo tipo di esercizio che unisce
l’anima a Dio, rendendola una sola cosa con lui nell’amore e nella conformità
della volontà. Come dice s. Paolo, «Qui adhaeret Deo, unus spiritus est cum illo;
Chi si avvicina a Dio», come avviene con l’amore d’adorazione, «diventa un
solo spirito con lui». Anche se Dio e l’uomo sono due esseri ben distinti per
natura, tuttavia sono così strettamente uniti per la grazia, da formare un solo
spirito, legati come sono da un unico amore e da una medesima volontà n. È in
questa unione che consiste il matrimonio spirituale tra Dio e l’anima: non c’è
niente, se non il peccato mortale, che sia in grado di scioglierlo, anche se
l’ardore e il fervore dell’atto d’amore possono venir meno per un certo periodo.
Mentre gusta l’esperienza spirituale di questa unione, l’anima innamorata può
mettersi a dire e a cantare, se vi si sente portata, queste sante parole del Cantico
dei Cantici: «Dilectus meus mihi et ego illi; Il mio diletto è per me e io per lui».
Ecco come si deve intendere il matrimonio spirituale: Dio per parte sua si
unisce all’anima con il legame spirituale della grazia, e da parte tua l’unione si
forma con il consenso amoroso nel giubilo dello spirito.
8. [Occorre esercizio per giungere all’adorazione amorosa di Dio].
Fa’ dunque quel che ti ho proposto già all’inizio: arrampicati sull’albero fino ad
arrivare al frutto, cioè all’adorazione amorosa. Sarà senz’altro alla tua portata,
se ti metterai a meditare con decisione sui due pensieri che ho esposto in
precedenza: la morte e la speranza, senza fingere con te stesso. Perciò, sta’ bene
attento al lavoro che si va facendo nella tua anima in questo frangente. Cerca
più che puoi, con l’aiuto della grazia, di assumere un atteggiamento di umiltà
davanti alla grandezza di Dio, così da abituarti a esprimere quest’atto di
adorazione immediatamente, e in qualsiasi momento, senza l’intervento di
nessun altro pensiero.
È certamente un atto di tal genere che acquista grande merito, come ho già
avuto modo di dire. E quanto più il tuo frutto resterà separato dall’albero, cioè
sgombro da ogni considerazione, tanto più spesso ti sgorgherà spontaneamente
dal cuore in un gioioso slancio d’amore, dritto al suo scopo; e ancora migliore
sarà il suo profumo e più gradito al gran Re del Cielo. E se mai dovessi sentire
dolcezza e conforto nel tuo atto d’offerta, non meravigliarti: è Dio che sta
dividendo il frutto e ti sta dando una porzione del tuo stesso dono. Se invece ti
sembra di compiere un lavoro troppo duro, e se devi quasi tendere il tuo corpo
oltre misura, nell’aridità, senza ottenere all’inizio nessun beneficio, è la prova
che il frutto ancora acerbo se ne sta attaccato all’albero o è appena stato colto:
ecco perché ti rimangono allegati i denti. Tuttavia questo esercizio ti è utile; non
sarebbe ragionevole pretendere di gustare la dolce mandorla senza aver prima
frantumato il duro guscio e masticato l’amara scorza.
Può anche darsi che i tuoi denti, vale a dire le tue facoltà spirituali, siano troppo
deboli: in tal caso ti consiglio di usare qualche stratagemma, perché «l’astuzia