Page 76 - La nube della non conoscenza
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volontà  è  pronta  a  servire  Dio.  Mi  pare  che  s.  Bernardo  esprima  lo  stesso
                  concetto quando ci invita ad agire in tutte le cose con prontezza e con gioia. Con
                  prontezza, per via del timore; con gioia, per via della speranza e dell’affettuosa
                  fiducia nella misericordia di Dio.
                  Ti  dico  sinceramente  che  io  preferirei  senz’altro  avere  la  ricompensa  di  chi
                  persiste con tenacia in un simile esercizio,  anche se non avesse  mai praticato
                  altre  penitenze  corporali  all’infuori  di  quelle  prescritte  dalla  santa  chiesa,
                  piuttosto che ottenere il premio di quanti, dall’inizio del mondo fino ai giorni
                  nostri, hanno fatto ogni genere di mortificazioni senza provare però i sentimenti
                  di cui sto parlando. Non che ci sia gran merito nel semplice fatto di possedere i
                  due  atteggiamenti  del  timore  e  della  speranza.  Quel  che  vale  è  l’atto  di
                  adorazione  amorosa  di  cui  queste  virtù  sono  il  miglior  stimolo,  almeno  per
                  quanto concerne la parte dell’uomo. È un atto che ha valore di per se stesso, e
                  non deve essere necessariamente accompagnato da nessun’altra pratica, quale il
                  digiuno, le veglie, il vestir di sacco e via  di  questo passo. A Dio onnipotente
                  piace  così  com’è:  basta  da  solo  a  meritare  la  sua  ricompensa.  Nessuno  può
                  sperare  di  ricevere  il  premio  da  Dio  senza  quest’atto  di  devozione;  inoltre,  è
                  dalla sua intensità che dipende la grandezza del merito. Chi lo sente con più
                  forza, otterrà una ricompensa maggiore; chi lo sente meno intensamente, avrà
                  una ricompensa minore. Le altre pratiche, quali il digiuno, le veglie, il vestir di
                  sacco,  e  tutte  le  penitenze  del  genere,  sono  meritevoli  nella  misura  in  cui
                  aiutano a raggiungere la devozione, se no non hanno nessun valore. È invece
                  possibile  che  quest’atto  da  solo  sia  pienamente  sufficiente  senza  tutte  quelle
                  penitenze; e in effetti moltissimi riescono a possederlo con pieno merito, senza
                  aver fatto ricorso a pratiche corporali.
                  Come vedi, il mio intento è quello di far sì che tu possa giudicare e apprezzare
                  tutte le cose secondo il loro valore: le meno importanti come meno importanti,
                  le  più  meritorie  come  tali.  L’ignoranza  è  spesso  causa  di  molti  errori.  Capita
                  così che gli uomini stimino e apprezzino di più le mortificazioni corporali, come
                  il  digiunare,  il  vegliare,  il  vestir  di  sacco  e  altre  simili,  che  non  l’esercizio
                  spirituale  delle  virtù  o  di  quell’adorazione  piena  d’amore  di  cui  ho  parlato
                  prima.
                  Proprio per sottolinearne l’importanza e il merito, intendo soffermarmi ancora
                  un poco sull’argomento, così che tu possa saperne di più.

                  4. [Il paragone dell’albero: le radici indicano il timore, il tronco e i rami la speranza, i
                  frutti sono costituiti dall’amore casto]

                  L’insieme  degli  atti  che  concorrono  a  suscitare  l’adorazione  amorosa,  in
                  particolare i due pensieri del timore e della speranza, si può paragonare a un
                  albero carico di frutti. Di quest’albero, il timore è la parte che sta sotto terra, la
                  radice; la speranza è la parte che si eleva da terra, il tronco con i rami. In quanto
                  stabile e sicura, la speranza è come il tronco; in quanto incita gli uomini versò
                  opere  d’amore,  è  simboleggiata  dai  rami.  Invece  il  frutto  è  sempre  un
                  sentimento  di  amore  misto  a  venerazione.  Finché  il  frutto  resta  attaccato
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