Page 74 - La nube della non conoscenza
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LETTERA SULLA PREGHIERA
A Pistle of Preier
1. [Ci si deve introdurre nell’orazione con il convincimento che si morirà non appena
sarà terminata la preghiera. Questo pensiero suscita un salutare timore].
Amico spirituale in Dio, poiché mi hai chiesto come devi regolare il cuore nel
tempo della preghiera, cerco di risponderti meglio che posso. Quando cominci
la tua preghiera, lunga o breve non importa, è sommamente utile per te, a mio
modesto avviso, convincerti interiormente, senza finzione alcuna, che morirai
non appena avrai finito di pregare, e che più breve sarà la tua preghiera, più
vicina sarà la tua fine. E non pensare che un simile atteggiamento sia pura
finzione; eccone la prova. Nessuno a questo mondo si azzarderebbe ad
affermare il contrario, cioè che tu vivrai senz’altro anche dopo aver finito di
pregare. Perciò fa’ pure come ti ho detto, senza timore.
Se ascolterai il mio consiglio, ti accorgerai che la consapevolezza generale della
tua miseria, unita a quella più particolare della brevità di tempo rimasto per
emendarti, produrrà dentro di te un senso genuino di timore. Questa
convinzione penetrerà fin nell’intimo del tuo essere, a meno che, Dio non
voglia, tu ti metta a blandire con lusinghe e allettamenti di ogni tipo, gli impulsi
e i desideri superficiali del cuore, così da ingannarlo con menzogne e false
promesse di una vita prolungata oltre il tempo della preghiera.
Anche se in realtà è facile che tu viva più a lungo, faresti male ad assecondare
questo pensiero prima di cominciare a pregare: se vi fai affidamento, inganni te
stesso. Infatti la verità sulla tua vita è nascosta in Dio solo; a te non resta che
accettare ciecamente la sua volontà: non puoi neanche esser certo di vivere un
solo istante, la durata d’un batter di ciglio, o ancor meno.
Se dunque vuoi pregare con saggezza, secondo l’ammonimento del profeta nel
salmo: «Psallite sapienter», cerca di suscitare dentro di te, fin dall’inizio, questo
genuino senso di timore. Infatti, lo stesso profeta dice in un altro salmo:
«Initium sapientiae est timor Domini; L’inizio della sapienza è il timore del
Signore».
2. [Al timore va fatto seguire un altro atteggiamento dello spirito: la speranza. Dio
accoglierà la preghiera in totale riparazione dei peccati].
La tua preghiera, però, non può basarsi solo sul timore: potresti facilmente
cadere nella disperazione.
A quel primo pensiero bisogna quindi aggiungerne un altro. Devi credere
fermamente che: se, per la grazia di Dio, sarai riuscito a giungere al termine
della tua preghiera pronunciando parole con voce chiara e distinta, o comunque