Page 30 - La nube della non conoscenza
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deve compiere ogni sforzo in questo lavoro spirituale per la salvezza, di tutti
                  coloro che per natura sono a lui fratelli e sorelle, cosa come nostro Signore diede
                  la sua vita sulla croce. E non la diede solo per i suoi amici più intimi o per i suoi
                  parenti più prossimi, per tutta l’umanità in generale, senza alcuna particolare
                  attenzione  nei  confronti  dell’uno  o  dell’altro.  Cosicché  quanti  intendono
                  rinunciare al peccato e invocare la misericordia di Dio saranno salvati in virtù
                  della passione di Cristo.
                  Quanto è stato detto a proposito dell’umiltà e della carità vale anche per tutte le
                  altre  virtù.  Queste,  infatti,  sono  tutte  veramente  racchiuse  in  quel  piccolo
                  slancio d’amore a cui si è già fatto cenno.

                                                     CAPITOLO 26
                    Senza una grazia del tutto speciale o una lunga pratica nella grazia comune,
                                 la contemplazione si rivela un lavoro molto faticoso.
                                   E in questo lavoro qual è il compito dell’anima,
                                          aiutata dalla grazia, e quello di Dio

                  Perciò  lavora  sodo,  almeno  per  il  momento,  e  picchia  a  più  non  posso  su
                  quest’alta nube della non-conoscenza. Ti riposerai più tardi. È un lavoro duro, è
                  inutile  nasconderlo,  per  chiunque  voglia  intraprendere  la  strada  della
                  contemplazione. Sì, è davvero un lavoro faticoso, a meno che non sia reso più
                  agevole  da  una  grazia  del  tutto  speciale  o  dal  fatto  che  ormai  uno  vi  si  è
                  abituato da lungo tempo.
                  Ma in che cosa consiste la fatica che accompagna questo lavoro? Certo, non in
                  quel  devoto  slancio  d’amore  che  sgorga  senza  sosta  dall’animo  del
                  contemplativo,  non  per  sua  propria  virtù,  ma  per  mano  di  Dio  onnipotente.
                  Egli, infatti, è sempre pronto a suscitare questo forte desiderio in ogni anima
                  volonterosa,  che  fa  tutto  il  possibile,  e  già  da  molto  tempo,  per  prepararsi
                  adeguatamente a un simile lavoro.
                  Ma in che cosa consiste, allora, questa fatica? Senz’altro nel soffocare il ricordo
                  di tutte le creature che Dio ha creato e nel ricacciarle sotto quella nube d’oblio
                  di cui abbiamo già parlato. Qui sta tutta la fatica, poiché essa è opera dell’uomo,
                  anche se è aiutato dalla grazia di Dio. Quello invece a cui si è fatto cenno prima,
                  lo slancio d’amore, è opera di Dio, e di lui solo. Continua, dunque, a fare la tua
                  parte; ti assicuro che egli non mancherà di fare la sua.
                  Su, datti da fare, e in tutta fretta! Vediamo come te la cavi. Non vedi che è lì ad
                  aspettarti? Vergognati! Basta che tu ti metta a lavorar sodo per un momento, e
                  ben presto ti accorgerai che il tuo lavoro non è così immane e difficile. Infatti,
                  anche se all’inizio, quando la tua devozione è ancora scarsa, risulta difficile e
                  arduo  da  compiere,  tuttavia  in  seguito,  una  volta  che  la  tua  devozione  sarà
                  giunta a buon punto, quel che prima era così duro e gravoso diventerà soave e
                  leggero.  Può  darsi  che  in  certi  momenti  tu  non  abbia  più  niente  da  fare,.  o
                  comunque pochissimo, dal momento che Dio, talvolta compirà egli stesso tutto
                  il lavoro. Non sempre però, né per lungo tempo, ma quando vuole lui e come
                  vuole lui. In questo caso, sarai tutto contento di lasciargli fare a modo suo.
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