Page 29 - La nube della non conoscenza
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della carità, quello relativo al prossimo. Che ciò sia vero non ci vuol molto a
dimostrarlo. Infatti il perfetto contemplativo non tiene in particolare
considerazione nessun uomo in quanto tale, parente o estraneo, amico o nemico
che sia. Tutti gli uomini sono suoi fratelli in egual misura e nessuno gli è
estraneo; tutti gli uomini sono suoi amici e nessuno è suo nemico: ecco come la
pensa. E giunge al punto di considerare come suoi amici carissimi proprio
quelli che gli fan del male o che lo fanno soffrire, e si sente spinto ad augurar
loro lo stesso bene che si augura all’amico più caro.
CAPITOLO 25
Durante la contemplazione l’anima perfetta
non si interessa di nessuna persona in particolare
Naturalmente non intendo dire che in questo lavoro il contemplativo debba
avere un particolare riguardo nei confronti di chicchessia su questa terra, amico
o nemico, parente o estraneo. Questo, infatti, non può assolutamente avvenire
nella contemplazione perfetta, quando ogni cosa, tranne Dio, deve essere
rigettata nell’oblio più completo.
Ma quel che voglio dire è che, grazie a questo lavoro, egli sarà reso così virtuoso
e caritatevole, che anche quando scenderà dalle sue altezze per conversare o
pregare per il suo prossimo, si mostrerà sollecito in egual misura verso il suo
amico come verso il suo nemico, verso gli estranei come verso i parenti. Sì, e
talvolta più verso i suoi nemici che verso i suoi amici. Non è che per fare questo
egli smetta di contemplare, il che sarebbe peccato grave. Ma di tanto in tanto è
bene che discenda in fretta dalle sue altezze, per soddisfare le esigenze della
carità.
In questo lavoro d’amore non ha tempo di considerare chi è amico o nemico,
parente o estraneo. Non voglio negare che a volte, e anche frequentemente,
sente un affetto più intenso verso alcuni piuttosto che verso altri: si tratta di una
cosa del tutto legittima, e per molte ragioni. È la carità stessa che lo richiede.
Anche Cristo, infatti, sentiva un affetto più intenso verso Giovanni e Maria e
Pietro, piuttosto che verso molti altri. Ma quando uno tutto preso da questo
lavoro, allora, qualsiasi persona gli è ugualmente cara, poiché non trova altro
motivo d’amore se non Dio stesso. Così che egli ama tutti come se stesso, in
maniera piena e semplicemente per amore di Dio.
Tutti gli uomini sono sulla via della perdizione in Adamo, ma quelli che
testimoniano con le opere il loro desiderio di salvezza sono salvati in virtù della
passione di Cristo, e di nessun altro. Ora, in maniera non troppo dissimile,
un’anima dedita totalmente alla contemplazione, e quindi unita a Dio in spirito,
fa tutto il possibile (ne è prova questo stesso lavoro) per rendere gli altri perfetti
come lei. Se un membro del nostro corpo e malato, tutte le altre membra ne
risentono e soffrono con lui; se invece un membro è sano, gioiscono con lui tutte
le altre membra. La stessa cosa vale spiritualmente per le membra della santa
chiesa. Cristo, infatti, è il nostro capo, e noi. siamo le membra, sempre se
restiamo nella carità. E chiunque vuol farsi discepolo perfetto di nostro Signore,