Page 17 - La nube della non conoscenza
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e stare attenti a non trascurare il peccato veniale
Se dico questo non è perché ritengo che tu e tutti gli altri di cui ho fatto
menzione siate colpevoli e gravati di tali peccati. Quel che io voglio è che tu dia
la giusta importanza a ogni pensiero e a ogni impulso, e lavori alacremente per
distruggerli alla radice, non appena fanno la loro comparsa, e ti dànno perciò
l’occasione di peccare.
Ho una cosa da dirti: chiunque non valuta attentamente o non dà troppo peso ai
primi pensieri, e questo anche se non vi trova alcun motivo di peccato, si
macchia sicuramente di trascuratezza nei confronti del peccato veniale. Nessun
uomo riesce a sfuggire completamente al peccato veniale in questa vita mortale.
Però, tutti i veri discepoli della perfezione devono evitare la trascuratezza nei
confronti del peccato veniale. In caso contrario, non c’è da meravigliarsi se
prima o poi questi cadono in peccato mortale.
CAPITOLO 12
Con questo lavoro non solo si distrugge il peccato,
ma si acquistano anche le virtù
Perciò, se vuoi tenerti in piedi e non cadere, non recedere mai dal tuo fermo
proposito: colpisci a più riprese la nube della non-conoscenza che si trova tra te
e il tuo Dio, con la freccia acuminata del desiderio d’amore. Non aver l’ardire di
pensare a qualsiasi cosa inferiore a Dio, e non venir via di lì qualunque cosa
capiti. È solo grazie a questo lavoro che puoi sperare di distruggere il
fondamento e la radice del peccato so
Se anche dovessi digiunare oltre misura o vegliare fino a tarda notte o alzarti
alle prime luci dell’alba o dormire su un tavolaccio e portare il cilicio — sì, se
anche ti fosse permesso, ma non lo è!, di cavarti gli occhi o di tagliarti la lingua
o di tapparti le orecchie o le narici o di amputarti le membra, insomma, di
torturarti il corpo in maniera inverosimile —, tutto questo non ti servirebbe
assolutamente a niente. Sentiresti ancora dentro di te gli stimoli e gli impulsi del
peccato.
E c’è di più: se anche dovessi piangere lacrime di dolore per tuoi peccati o per le
sofferenze di Cristo, o pregustare le gioie del cielo, a che servirebbe?
Certamente ricaveresti molto bene, un grande aiuto e giovamento e, in
definitiva, molta grazia. Ma in confronto a questo cieco slancio d’amore è
veramente ben poca cosa quel che può farti tutto ciò, se manca l’amore. Proprio
in questo, e non in altro, consiste «l’ottima parte» che Maria ha scelto. Tutto il
resto, senza di essa, è praticamente inutile. E questo amore non solo distrugge il
fondamento e la radice del peccato, per quel che è possibile nella vita presente,
ma in più suscita le virtù. Infatti, se c’è l’amore, tutte le altre virtù vi sono
comprese in maniera vera, perfetta e sensibile, senza che nulla renda meno retta
la nostra intenzione. Se manca l’amore, invece, si possono avere tante virtù
quante se ne vogliono: saranno tutte in qualche modo viziate da un’intenzione
non retta, e quindi imperfette.