Page 22 - La nube della non conoscenza
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E amava a tal punto, che spesso non si ricordava nemmeno più di essere stata
una peccatrice. Per la maggior parte del tempo era così presa dall’amore per
Dio che, penso, non faceva più caso alla bellezza e alla grazia del corpo fisico di
Cristo, per quanto fosse santo e prezioso, quando egli sedeva a parlare con lei; e
non badava a nessun’altra cosa, né materiale né spirituale. Questo sembra
essere l’insegnamento del vangelo su questo punto.
CAPITOLO 17
Il vero contemplativo non ama interessarsi della vita attiva,
né di quanto si dice o si fa nei suoi confronti, e non sta a confutare i suoi
detrattori
Nel vangelo secondo s. Luca sta scritto che mentre nostro Signore si trovava
nella casa di Marta, sorella di Maria, per tutto il tempo in cui Marta si
affaccendava a preparargli da mangiare, Maria se ne stava seduta ai suoi piedi.
E mentre ascoltava la sua parola, non si curava né dell’affanno della sorella
(anche se era un affanno del tutto buono e santo: non è, infatti, la prima parte
della vita attiva?), né della preziosità del sacro corpo di Cristo, né della dolcezza
umana della sua voce e delle sue parole (anche se tutto ciò sta a indicare un
progresso, poiché si tratta della seconda parte della vita attiva, ovvero della
prima parte di quella contemplativa).
Ma quel che le interessava era la suprema saggezza della divinità del Signore
velata dalle parole della sua umanità: a questo mirava con tutto l’amore del suo
cuore. Con tutto quello che vedeva intorno a sé o si diceva o si faceva nei suoi
confronti, non voleva assolutamente staccarsi di lì: se ne stava seduta senza
batter ciglio e indirizzava un segreto anelito e molti, dolcissimi slanci d’amore
verso quell’alta nube della non-conoscenza che si frapponeva tra lei e Dio.
Voglio dirti questo: non c’è mai stata e non ci sarà mai in questa vita una
creatura, per quanta pura ed estasiata nel contemplare e amare Dio, che non
abbia sempre tra sé e Dio questa nube della non-conoscenza così alta e
misteriosa. Proprio in questa nube Maria era tutta presa dai molti slanci segreti
del suo amore. Perché? Perché è la parte migliore della contemplazione, e la più
santa che ci possa essere su questa terra. Per niente al mondo ella avrebbe la
sciato questa sua occupazione. Tant’è vero che quando sua sorella Marta si
lamentò di lei con nostro Signore e lo pregò di dirle di alzarsi ad aiutarla e di
non lasciarla sola a servire, ella se ne restò seduta senza dire una parola e non
mostrò alcun segno di risentimento, né protestò nei confronti della sorella,
come invece avrebbe potuto fare. Niente di strano: ella era intenta a fare un
altro lavoro, di cui Marta non si rendeva conto. Per questo non si curò di
ascoltarla, né di rispondere alle sue lamentele.
Vedi, amico mio: tutto quel che avvenne tra nostro Signore e queste due sorelle,
in opere, parole e gesti, vale come esempio per tutti gli attivi e i contemplativi
che da allora sono sorti nella santa chiesa e che ancora vi saranno fino al giorno
del giudizio.
Maria impersona tutti i contemplativi, perché questi devono modellare la loro