Page 20 - La nube della non conoscenza
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non commetterà molti peccati.
CAPITOLO 15
Breve argomentazione contro l’errore di coloro che sostengono
che l’umiltà perfetta deriva dalla coscienza della propria miseria
Devi credere fermamente a questo: che esiste un’umiltà perfetta così come io te
l’ho spiegata, e che la si può conseguire, per grazia di Dio, già su questa terra.
Questo discorso io lo faccio per confutare l’errore di chi sostiene che non vi è
causa più perfetta di umiltà, se non quella che nasce dal ricordo della nostra
miseria e dei peccati commessi.
Sono pienamente d’accordo sul fatto che per i peccatori incalliti come me, il
modo più necessario ed efficace per ottenere l’umiltà sta nel ricordo della nostra
miseria e dei peccati commessi, almeno fin quando non sia stata in gran parte
raschiata la spessa ruggine del peccato, testimoni la nostra coscienza e il nostro
direttore spirituale. Ma per quelli che potremmo definire giusti, che non hanno
cioè mai commesso un peccato mortale con piena avvertenza e deliberato
proposito, ma solo per debolezza e ignoranza, e che ora si fanno contemplativi
— e anche per noi due, se la nostra coscienza e il nostro direttore spirituale
attestano che abbiam fatto debita ammenda dei nostri peccati attraverso la
contrizione, la confessione e la penitenza secondo la procedura stabilita dalla
santa chiesa, sempre se ci sentiamo chiamati grazia a diventare contemplativi —
; per tutti costoro, dunque, c’è un’altra causa che li renderà umili.
Questa causa è a tal punto superiore a quella imperfetta, come la vita della
Madonna è superiore a quella del più accanito peccatore che conduce vita
penitente nella santa chiesa, o come la vita di Cristo è superiore a quella di ogni
altro uomo al mondo, o come la vita di un angelo in cielo, il quale non ha mai
conosciuto né mai conoscerà la fragilità umana, è superiore a quella dell’uomo
più fragile qui su questa terra.
Che se non ci fosse una causa più perfetta di umiltà se non quella di vedere e
sentire la nostra miseria e debolezza, allora vorrei proprio sapere da coloro che
la pensano a questo modo, che cos’è che rende umili quelli che non hanno mai
conosciuto né mai conosceranno l’assalto del peccato o la miseria umana. Mi
riferisco a nostro Signore Gesù Cristo, alla Madonna e a tutti gli angeli e i santi
in cielo. Che noi dobbiamo essere perfetti, in questo come in tutte le cose, è
nostro Signore Gesù Cristo che ce lo ricorda nel vangelo, quando ci ordina di
essere perfetti per grazia cosa come lui lo è per natura.
CAPITOLO 16
Grazie a questo lavoro, un peccatore veramente convertito
e chiamato alla contemplazione giunge prima alla perfezione
che non facendo qualsiasi altro lavoro;
e perdi più in brevissimo tempo può ottenere da Dio il perdono dei peccati
Che nessuno accusi di presunzione chi, fosse anche il più miserabile peccatore