Page 14 - La nube della non conoscenza
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dire, al di sotto di se stesso o. Nella parte superiore, che è poi quella inferiore
della vita contemplativa, l’attività dell’uomo riguarda la sua interiorità, per cui
egli si trova al suo stesso livello. Nella parte superiore della vita contemplativa,
invece, l’uomo si innalza al di sopra di se stesso ed è inferiore, solamente a Dio.
Sì, al di sopra di se stesso, perché è suo fermo proposito ottenere per grazia
quello che non può conseguire per natura, cioè l’unione con Dio in spirito:
essere una sola cosa con lui in conformità d’amore e volontà.
E come è impossibile, dal nostro punto di vista terreno, giungere alla parte
superiore della vita attiva senza aver lasciato per un poco di tempo quella
inferiore, così non si può passare alla, parte superiore della vita contemplativa
senza aver lasciato per un poco di tempo quella inferiore. Allo stesso modo,
com’è sconveniente e dannoso per chi è impegnato nella meditazione fissare
l’attenzione sulle proprie azioni esteriori — già fatte o da fare, per quanto
possano essere sante in se stesse —, così è senz’altro sconveniente e dannoso,
per chi lavora in questa oscurità e in questa nube della non-conoscenza con un
affettuoso slancio d’amore verso Dio in se stesso, lasciare che si frapponga tra sé
e il suo Dio qualche pensiero o meditazione sui doni meravigliosi di Dio, sulla
sua bontà e sulle sue opere in tutte le creature, materiali e spirituali, per quanto
questi pensieri possano essere santi, piacevoli, o comunque di grande conforto.
Ed è per questo motivo che ti dico di sopprimere questi pensieri così sottili e
insidiosi, e di ricoprirli con una fitta nube d’oblio, anche se sono santi e
promettono fermamente di aiutarti a raggiungere la meta. È l’amore, infatti, che
può portare a Dio già in questa vita, e non il sapere. E per tutto il tempo in cui
l’anima dimora in questo corpo mortale, la nostra acuta comprensione nei
riguardi delle cose spirituali, e in particolar modo di Dio, è contaminata da ogni
sorta d’immaginazioni che rendono impuro il nostro lavoro u. Di conseguenza,
ci sarebbe veramente da meravigliarsi se tutto questo non dovesse farci cadere
in grave errore.
CAPITOLO 9
Durante la contemplazione, ogni ricordo,
anche se si tratta delle cose più sante, è più di ostacolo che di aiuto
Perciò devi sempre sopprimere l’intensa attività della tua immaginazione che
vien sempre a disturbarti allorché ti disponi a questa cieca contemplazione. Che
se tu non la sopprimi, sarà lei a farlo con te. Così che quando sei convinto di
trovarti in questa oscurità e di non aver altro pensiero all’infuori di Dio, se vi fai
ben attenzione noterai che la tua mente non è affatto occupata da questa
oscurità, ma dalla chiara considerazione di qualcosa al di sotto di Dio. In tal
caso, questo qualcosa se ne sta per il momento al di sopra di te, in mezzo tra te e
il tuo Dio. Fa’ dunque il serio proposito di rigettare simili considerazioni, per
quanto possano essere sante e attraenti.
Una cosa ti voglio dire: giova di più alla salvezza della tua anima, ha più valore,
in se stesso e piace di più a Dio e a tutti gli angeli e i santi in cielo — sì, è di
maggiore aiuto a tutti i tuoi amici nel corpo e nello spirito, vivi o morti —