Page 9 - La natura del corpo e dell'anima
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animale;  nell’inspirare  ed  espirare,  la  facoltà  spirituale.  La  facoltà  naturale  è
                  comune alle piante, alle bestie e agli uomini; la facoltà spirituale alle bestie e
                  agli  uomini;  quanto  alla  facoltà  animale,  essa  opera  in  modo  simile  in  alcuni
                  animali  ma  non  in  altri.  La  fantasia  e  la  memoria,  infatti,  possono  essere
                  possedute in maniera perfetta soltanto da un animale dotato di ragione.
                  La facoltà naturale ha tre funzioni, si articola cioè nelle tre facoltà di generare, di
                  nutrire e di accrescere. La generativa risiede nello sperma, la nutritiva si espri-
                  me nel processo vegetativo, la accrescitiva nel processo per cui ciò che è piccolo
                  aumenta sino a divenire grande. 20. Ciò è opera principalmente del sangue, che
                  ha la facoltà di nutrire e di far crescere. Lo aiutano in questo, depurandolo dalle
                  sue  scorie,  la  cistifellea,  la  milza  e  i  reni.  Il  fiele  attirando  a  sé  la  bile  rossa,
                  perché non lo surriscaldi; la milza assorbendo le sue scorie; i reni scaricando le
                  scorie acquose del sangue nella vescica perché siano eliminate; in modo analogo
                  gli intestini ricevono dallo stomaco i residui solidi del cibo che devono essere
                  eliminati.

                  [Gli spiriti e le loro sedi]
                  Tutto questo è opera dello spirito naturale, che nasce nel fegato e ne potenzia e
                  regola la facoltà naturale, proteggendone le attività, così come fanno lo spirito
                  spirituale nel cuore e lo spirito animale nel cervello. Tre infatti sono gli spiriti,
                  che  regolano  e  vivificano  le  tre  facoltà.  E  come  lo  spirito  naturale  ha  la  sua
                  origine e la sua sede nel fegato, così lo spirito spirituale la ha nel cuore.

                  21. Il cuore è il principio del calore spirituale ; con lui collaborano il polmone, i
                  pannicoli e i muscoli del petto. I muscoli sono una combinazione di nervi e di
                  carne.  Grazie  al  loro  movimento  si  inspira  aria,  che  serve  a  raffreddare  [il
                  cuore], mentre il calore viene eliminato sotto forma di vapore per una sorta di
                  processo digestivo dello spirito.
                  Lo spirito è la facoltà delle facoltà, che permette a queste di esercitare le proprie
                  attività.  Lo  spirito  infatti  è  una  forza  dell’anima  grazie  alla  quale  le  facoltà
                  svolgono le loro funzioni: quella naturale nel fegato, quella spirituale nel cuore,
                  quella animale nel cervello. Queste tre facoltà, questi tre spiriti, hanno origine
                  nei tre organi principali, fegato, cuore, cervello, e da essi si diffondono in tutto il
                  corpo.
                  Lo  spirito  spirituale,  o  la  sua  facoltà,  si  origina  nel  cuore  e  ne  provoca  la
                  dilatazione e la costrizione. La dilatazione si ha quando il cuore si dilata, e [con
                  esso] si dilatano anche le arterie, per attrarre aria, quella che serve come anche
                  aria superflua, e il sangue sottilissimo dalle vene.

                  22. Se il calore del cuore non venisse temperato in tal modo, brucerebbe sia la
                  sua sede sia gli organi che le stanno vicini. Per questo, perché di continuo attrae
                  a sé l’aria per il suo nutrimento, si dice anche che il cuore riposa nel seno del
                  polmone come nel seno di una nutrice. Se il passaggio per il quale si effettua
                  questa aspirazione per qualsiasi ragione si ostruisce, il cuore ricorre sempre ad
                  esso, sino a quando vi trova un po’ d’aria di cui nutrirsi. Se questa viene del
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