Page 13 - La natura del corpo e dell'anima
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resistente, e lo protegge dalla durezza del cranio; per questo è chiamata “dura
                  madre”.  Anche  il  cervello  del  dorso,  la  nucha,  ha  una  pia  madre  e  una  dura
                  madre.  In  più  ha  anche  altre  due  membrane,  formate  da  legaménti,  che
                  coprendolo servono a proteggerlo.

                  33. Non vi è alcun pericolo se, lesi per qualche accidente tutti questi elementi
                  protettivi fino  alla pia madre,  la  nucha  rimane illesa.  Se  però la  nucha viene  a
                  soffrirne o è spezzata, tutte le membra che si trovano  al di sotto [della ferita]
                  perdono  la  sensibilità  e  la  mobilità,  mentre  quelle  che  stanno  al  di  sopra
                  conservano  integre  le  proprie  funzioni.  Di  modo  che,  se  la  lesione  si  verifica
                  nella  prima  vertebra  che  sta  sotto  il  cranio,  tutte  le  membra  situate  presso  o
                  sotto ad essa vengono private della sensibilità e del movimento.
                  Dalla  nucha  dunque,  per  mezzo  di  nervi  che  si  dipartono  in  ogni  direzione,
                  vengono forniti la sensibilità e il movimento a tutte le membra situate al di sotto
                  o  attorno  [ai  punti  da  cui  si  originano  queste  diramazioni]  .  Il  movimento
                  volontario si estende in tal modo dal cervello per tutto il corpo.
                  I lobi posteriori del cervello, dai quali procede il movimento, sono più piccoli
                  dei  lobi  anteriori,  in  quanto  l’operazione  degli  anteriori  è  più  elevata  e
                  complessa, ed essi contengono pii strumenti operativi che non i lobi posteriori.
                  34. Gli anteriori sono inoltre pii molli dei posteriori. Questi devono essere pii
                  duri  per  sopportare  più  agevolmente  il  movimento;  gli  anteriori  invece  pii
                  molli, perché i nervi della sensibilità, che fuoriescono da essi, possano essere dei
                  recettori molto sensibili. Questi sono sette paia; pochi sono invece i nervi che
                  fuoriescono dai lobi posteriori e causano movimento e sensibilità.
                  Ad essi, e a tutti quelli che fuoriescono dal cervello, la natura conferisce infatti
                  movimento e sensibilità, un movimento particolarmente agile e una sensibilità
                  particolarmente  acuta  ed  elevata.  Ma  poiché  il  movimento  e  la  sensibilità  in
                  genere  del  corpo  procedono  dai  nervi  dei  lobi  posteriori  e  dal  loro
                  prolungamento, la cosiddetta nucha, il movimento e la sensibilità sono attribuiti
                  in particolare a questi.

                  [Lo spirito animale e i cinque sensi. L’occhio e la vista]
                  Dobbiamo  ora  passare  alla  facoltà  animale,  o  spirito  animale.  Poiché  questa
                  facoltà si manifesta soprattutto nei ben noti cinque sensi del corpo e nelle loro
                  attività, dobbiamo esaminare questi sensi con maggior attenzione.

                  35. Trattiamo anzitutto della vista, il cui piccolo ma mirabile organo, l’occhio, ha
                  una  struttura  che  con  grandi  difficoltà  ha  potuto  essere  studiata  e  compresa
                  dalle  menti  penetranti  di  alcuni  filosofi  e  medici.  Quanto  gli  occhi  siano  più
                  importanti di tutti gli altri sensori lo fa vedere la natura stessa, che li ha collocati
                  davanti alla sede della ragione e più vicini [degli altri] ad essa, come organi di
                  quel senso che le si accorda, assomigliandole nel potere, e le è il più necessario
                  per discernere le cose che ci circondano e cadono sotto la nostra attenzione.
                  Organi  degli  occhi  o  strumenti  che  trasmettono  la  vista  dal  cervello  sono:  il
                  nervo ottico, gli umori e le tuniche, di cui diremo poi.
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