Page 17 - La natura del corpo e dell'anima
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fuorché in quelle parti che sono prive di nervi, come i peli, le unghie e simili.
Queste sono sensibili soltanto dove si congiungono col corpo, poiché non può
esserci sensibilità in assenza di terminazioni nervose. Per concludere l’esame
dei sensi, possiamo dire che niente nel corpo soffre se non è dotato di
sensibilità, e niente ha sensibilità se non è governato dai nervi.
[Gli umori e le età dell’uomo]
Bisogna inoltre osservare, a proposito dei sensi, che essi corrispondono ai
quattro umori, di cui sopra abbiamo parlato a lungo. La vista, infatti, è per
natura analoga al fuoco, l’udito all’aria, l’olfatto al vapore, il gusto all’acqua, il
tatto alla terra. Non c’è dunque da meravigliarsi se anche ciascuna età
dell’uomo corrisponde a un particolare umore. Così l’adolescenza fino al
venticinquesimo o al trentesimo anno di età è simile al sangue, che fornisce
nutrimento all’organismo per mezzo dell’umidità e del calore. Tutto ciò che
cresce, infatti, cresce grazie all’umidità e al calore. 47. E l’uomo, fino a questa
età, cresce in forze, in altezza, si allunga e si allarga.
Segue poi la gioventù, assimilabile alla bile rossa per la secchezza e il calore. Il
suo calore, infatti, asciuga l’umidità propria dell’adolescenza; per questo la
gioventù è secca, perché con la diminuzione dell’umidità segue la secchezza. La
gioventù, che conserva il corpo perfettamente integro senza alcuna diminuzione
di forze, dura fino al trentacinquesimo o al quarantesimo anno. Poi subentra
l’età dell’invecchiamento, fredda e secca, che è assimilabile alla bile nera.
Fredda perché è ormai completamente asciugata l’umidità della gioventù che è
il nutrimento del calore. Essa ha termine intorno al cinquantacinquesimo o al
sessantesimo anno. A questa succede la vecchiaia, per sua natura molto secca e
fredda, ma occasionalmente umida per difetto di digestione e abbondanza di
flegma.
[La dignità dell’uomo]
48. Quanto abbiamo detto concerne le parti esterne dell’uomo, ed oltre a queste
anche alcune altre che si trovano all’interno del corpo umano e non sono del
tutto accessibili ai nostri sensi. Esse sono conosciute con la ragione e con
l’esperienza dai medici e dai filosofi, che messisi a indagare il valore della
natura umana hanno potuto giungere sino a questo punto. Costoro hanno
tuttavia svilito nel modo pii assurdo la natura dell’uomo, quando hanno
ritenuto di dover annoverare fra le parti del suo corpo ciò per cui egli è
immagine di Dio incorruttibile ed è superiore a tutti gli altri esseri animati:
l’anima razionale. Si sono limitati a magnificare e proclamare la bellezza
esteriore dell’uomo, ricordando come per sua natura egli solo, fra tutti gli esseri
animati, ergendosi verso il cielo attesti di avere qualcosa in comune col cielo
stesso; come in tutto il suo corpo, considerato nella lunghezza, ci sia
un’equilibrata unità fra le diverse membra, come queste si corrispondano con
bella simmetria da un lato e dall’altro, come tutto il corpo risulti armonicamente
costituito nel peso, nella misura e nel numero. Passiamo a parlare dell’anima.