Page 8 - La natura del corpo e dell'anima
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allorché  difetta  il  sangue,  serve  anche  da  nutrimento  del  corpo,  e  cotta  si
                  trasforma  in  sangue.  Se  la  flegma  viene  emessa  liquida  e  senza  sapore,  è
                  naturale; se è dolciastra, è contaminata dal sangue; se è salata, è contaminata
                  dalla bile rossa; se è acida, dalla bile nera; se è vitrea e coagulata, lo si deve al
                  freddo. I diversi tipi di flegma si conoscono dai loro effetti in questo modo. Se la
                  flegma naturale è eccessiva, si riduce, per l’abbondanza di umore nello stomaco,
                  il  desiderio  di  mangiare  e  di  bere;  come  l’acqua  suole  attenuare  il  sapore  di
                  qualunque  cibo  con  cui  sia  mescolata,  essa  attenua  i  sapori  dei  cibi  e  delle
                  bevande.  Se  predomina  la  flegma  dolce,  ogni  cibo  assume  un  sapore  dolce  e
                  viene  digerito  rapidamente;  se  quella  salata,  ne  segue  un  minor  desiderio  di
                  cibo e la bocca diventa amarognola, mentre aumenta il desiderio di bere. Se la
                  flegma è acida, viene  ridotto invece il desiderio  di bere  e  stimolato quello di
                  mangiare,  perché  il  cibo  non  digerito  si  raccoglie  nella  parte  inferiore  dello
                  stomaco, lasciando vuota la parte superiore, che sente il desiderio di cibo. La
                  flegma  vitrea  distrugge  i  cibi  e  le  bevande,  causando  rigidità  per  il  freddo
                  eccessivo.

                  [La purgazione degli umori]
                  17.  Questi  quattro  umori  tendono  verso  le  parti  superiori  del  corpo,  qui
                  spurgano per una purga naturale: la bile rossa dagli orecchi, la bile nera dagli
                  occhi,  la  flegma  dalle  narici  e  dalla  bocca.  L’urina  invece  è  il  residuo  della
                  depurazione  del  sangue.  Il  sangue  e  la  flegma,  che  per  la  loro  umidità  e
                  abbondanza  circolano  ed  espellono  le  proprie  scorie  piú  facilmente,  le
                  eliminano  per  mezzo  dei  reni  e  della  vescica  e  non  hanno  organi  di  raccolta
                  propri, come invece la bile rossa, che ha la cistifellea, e la bile nera, che ha la
                  milza. La bile nera ha infatti la sua sede nella milza, dove scola dal sangue del
                  fegato  e  da  dove  viene  poi  mandata  alla  bocca  dello  stomaco  per  stimolare
                  l’appetito.

                  [Le facoltà e le loro funzioni ]
                  18.  Dalla  digestione  epatica  si  sviluppa  questa  distribuzione  degli  umori.
                  Dall’effervescenza  di  questa  stessa  digestione  si  sviluppa  poi  del  vapore,  che
                  genera lo spirito detto “naturale”, il quale vivifica il fegato, rendendolo atto a
                  tutte quelle funzioni, quali che siano, richieste dalla facoltà naturale.
                  Tre sono le facoltà che regolano il corpo (la facoltà è l’attitudine ad operare di
                  un organo che lo rende capace di compiere la sua funzione). La facoltà naturale
                  risiede nel fegato, quella spirituale nel cuore, quella animale nel cervello. Ciò
                  che è regolato dalla natura e dall’anima è animato, ciò che è regolato dalla sola
                  natura è inanimato. Qui non ci occupiamo di quanto è inanimato. In tutto ciò
                  che è animato, è necessario sia presente una facoltà dell’anima e della natura,
                  che lo renda capace di compiere la propria funzione. Possiamo conoscere questa
                  facoltà grazie alle sue attività.

                  19. Nel nostro aver fame, trattenere il cibo, digerirlo ed espellerlo, si esercita la
                  facoltà  naturale;  nell’aver  sensazioni  e  nel  movimento  volontario,  la  facoltà
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