Page 26 - La natura del corpo e dell'anima
P. 26

passioni,  accresce  in  sé  la  folla  e  la  forza  dei  principi  delle  passioni  stesse
                  cooperando deliberatamente; ne segue una serie di vizi, un disordine sfrenato.
                  L’amore del piacere ha certamente principio dalla somiglianza con gli animali
                  irrazionali,  ma  nelle  colpe  degli  uomini  si  accresce  e  genera  per  libidine  una
                  varietà di peccati che nessuno può trovare negli animali irrazionali. Certamente
                  la  ragione  con  i  suoi  desideri  razionali  rigetta  queste  cose  con  tutto  il  loro
                  seguito, esse tuttavia si accrescono con l’aiuto del pensiero. Dall’ira nascono il
                  furore, l’invidia, la menzogna, il tradimento.

                  77.  Questi  sono  tutti  prodotti  perversi  di  un  animo  degenerato.  Se  infatti  la
                  passione fosse privata dell’aiuto del pensiero, presto verrebbe meno, svanirebbe
                  come una bolla.
                  Tutte queste cose, come si è detto, sono entrate nell’uomo con la generazione
                  animale,  ma  l’Autore  della  natura  gliele  aveva  date  perché  gli  servissero.
                  Mescolando  l’animo  al  corpo,  il  divino  al  terreno,  ha  dato  infatti  all’uomo
                  l’opportunità di servirsi della ragione in due modi. Ha voluto che, per l’affinità
                  che  possedeva  con  l’uno  e  con  l’altro  e  che  lo  congiungeva  ad  entrambi,
                  dell’uno  godesse  e  dell’altro  invece  usasse.  Godesse  di  Dio  per  mezzo  della
                  parte più divina della sua natura; dei beni terreni usasse per mezzo dei sensi
                  che sono affini ad essi. L’Artefice supremo fece la nostra natura atta e idonea a
                  regnare;  e  nelle  caratteristiche  dell’anima  che  si  possono  osservare,  e  nella
                  figura  stessa  del  corpo,  come  già  si  è  detto  a  sufficienza,  preparò  un  essere
                  vivente quale si confaceva per il regno:  non piegato verso la terra, ma che si
                  erge verso il cielo.

                  78.  L’anima  razionale,  se  comprende  la  sua  dignità  e  la  conserva,  è  in  verità
                  qualcosa di regale e di altissimo; essa dimostra di essere per natura ben lontana
                  da quanto è rozzo, vile e ignobile; è libera e ha la capacità di comandare a tutto,
                  di far servire ogni cosa ai suoi voleri, e di governarsi con i suoi poteri, come è
                  proprio della dignità regale.

                  [Miseria dell’uomo]
                  Ecco  perché  l’uomo  nasce  nudo,  privo  di  protezioni  e  di  difese  naturali;  al
                  punto  che  la  natura,  che  appare  una  madre  benigna  verso  gli  altri  viventi
                  quando  vengono  alla  luce,  solo  nei  confronti  dell’uomo  sembra  una  severa
                  matrigna. Agli altri viventi ha dato rivestimenti di ogni specie: gusci, scaglie,
                  spine, pelli, pellicce, setole, peli, piume, penne,  squame,  velli; ha protetto dal
                  freddo e dal caldo anche i tronchi degli alberi con una corteccia talvolta doppia.
                  Soltanto l’uomo, come si è detto, quando nasce lo getta nudo sulla nuda terra,
                  perché subito pianga e si lamenti; nessun altro, di tanti animali, ha dato alla luce
                  perché piangesse, e subito.

                  79. In tutte le storie, antiche e recenti, di un solo uomo si racconta che è nato
                  ridendo: Zoroastro, l’inventore della magia. Nascita innaturale e infausta, con la
                  quale  di  certo  viene  segnalato  colui  che  avrebbe  combattuto  con  le  sue  arti
   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31