Page 26 - La grandezza dell'anima
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in una direzione che non è la loro naturale. Se fai cadere dall'alto
simultaneamente due pietre di diversa quantità, la più grande giunge prima a
terra, ma se le viene posta sotto la più piccola, da cui non possa liberarsi, cede
necessariamente e arriva a terra assieme all'altra. Egualmente se la più grande
viene lasciata cadere dall'alto e la più piccola le viene lanciata contro dal basso,
nello scontrarsi si verificano necessariamente il rimbalzo e il ritorno indietro
della più piccola. Ma affinché tu non abbia a pensare che il fenomeno avviene
perché la più piccola era lanciata contro la propria natura verso l'alto e che
l'altra tendeva verso la propria sfera con più forte impulso, supponi che la più
grande sia lanciata verso l'alto incontro alla più piccola, che viene lasciata
cadere a terra. Potrai allora osservare che la più piccola viene risospinta in alto,
ma a causa dell'urto devia dalla traiettoria per essere attratta al basso, in una
parte, in cui la caduta non le è impedita. Allo stesso modo, se le due pietre sono
lanciate orizzontalmente, l'una contro l'altra, da due atleti in campo, in modo
che si scontrino a metà, non v'è dubbio che la più piccola cede alla più grande
nella direzione, da cui essa era lanciata e verso cui l'altra si muoveva. Dunque
stando così le cose, cioè che i pesi minori cedono ai maggiori, come è stato
detto, importa assai tuttavia la violenza dell'impulso, con cui sono fatte
scontrare. Se infatti la più piccola con maggiore impeto, ad esempio da una
macchina potente, viene scagliata contro la più grande, che ha ricevuto un
impulso più debole od ormai indebolito, sebbene sia risospinta, la ritarda o
anche la risospinge indietro in proporzione dell'urto e del peso.
Metabolismo organico e psichico nell'adulto...
22. 38. Premesse e comprese queste chiarificazioni, quanto richiede la presente
occupazione, esamina se quelle che si dicono forze degli animali rientrano in
questa spiegazione. È innegabile infatti che i corpi degli animali sono forniti
d'un proprio peso. Il peso del corpo, mosso dall'impulso dell'anima secondo la
rispettiva inclinazione, aumenta in proporzione alla propria grandezza. Ora
l'impulso dell'anima, nel muovere il peso del corpo, usa come macchine i
muscoli. Essi a loro volta sono resi vigorosi dall'elemento secco e caldo
moderato, mentre l'elemento umido freddo li rilassa e infiacchisce. Ecco perché
le membra si rilassano col sonno che, come affermano dietro esperimento i
medici, prende dall'elemento freddo e umido. Per questo la reazione di chi si
sveglia è molto più debole, e per lo stesso motivo i malati di nona sono allo
stato estremo di spossatezza e infiacchimento muscolare. Al contrario è noto
che gli schizofrenici, i cui muscoli sono eccessivamente tesi e induriti
dall'insonnia, dall'azione del vino e dalle febbri acute, tutti elementi caldi,
reagiscono e si agitano con maggiore energia che da sani, sebbene il loro corpo
sia più leggero ed esile. Dunque quelle che si considerano forze sono la
risultante dell'impulso dell'anima, del meccanismo dei muscoli e del peso del
corpo. La volontà fornisce l'impulso, che diviene più intenso con la speranza e
l'audacia ed è represso dal timore e molto di più dalla disperazione. Nel timore