Page 31 - La grandezza dell'anima
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modificazione dove non sono.
E. - Per me è una sorpresa dover considerare
valido codesto ragionamento.
Vista e conoscenza.
24. 45. A. - E forse giustamente lo consideri valido. Ma adesso dimmi se tutto
ciò che conosciamo mediante la vista, lo vediamo anche.
E. - Sì, così ritengo.
A.
- E ritieni anche che tutto ciò che conosciamo col vedere, lo conosciamo
mediante la vista?
E. - Sì, anche questo.
A. - Perché dunque, vedendo più d'una
volta il fumo solamente, si conosce che sotto è nascosto il fuoco che non si
vede?
E. - Hai ragione. Disdico che si vede tutto ciò che si può conoscere con la
vista, poiché si può conoscere, come hai dimostrato, un oggetto vedendolo
direttamente e un altro anche se la vista non lo raggiunge.
A. - E si può non
vedere l'oggetto che si percepisce direttamente con la vista?
E. - No,
assolutamente.
A. - Una cosa dunque è percepire sensibilmente e un'altra è
conoscere?
E. - Sì, certamente. Infatti si percepisce il fumo che si vede e da esso
si conosce che sotto c'è il fuoco che non si vede.
A. - Giusto. Ma puoi
comprendere certamente, quando il fatto avviene, che il nostro corpo, cioè gli
occhi, non subiscono l'impressione sensibile dal fuoco, ma dal fumo perché
questo soltanto vedono. Ora poco fa abbiamo ammesso che vedere è percepire e
percepire è subire alterazione.
E. - Capisco e ne ho certezza.
A. - Dunque non
necessariamente si considera sensazione una delle cinque suddette, quando cioè
l'oggetto è presente all'anima mediante la modificazione del corpo, ma quando
è presente la stessa modificazione. Il fuoco che non è oggetto della vista,
dell'udito, dell'odorato, del gusto e del tatto, è tuttavia presente all'anima con la
vista del fumo. Tale presenza non si considera sensazione perché il corpo non
ha subito l'impressione sensibile dal fuoco. Si definisce tuttavia conoscenza
sensibile, perché si ha una rappresentazione congetturale dalla modificazione
del corpo, sebbene diversa, cioè dalla vista di un altro oggetto.
E. - Comprendo
e avverto perfettamente che l'esposizione ribadisce e conferma la tua
definizione, che mi hai invitato a difendere come mia. Ricordo che hai definito
la sensazione come la presenza nell'anima dell'oggetto che modifica il corpo.
Dunque si considera sensazione la vista del fumo, poiché gli occhi, parti del
corpo e corporei, nel vederlo hanno subito modificazione, ma non si può
considerare oggetto di sensazione il fuoco, dal quale, sebbene conosciuto, il
corpo non ha subito alcuna modificazione.
Mortificazioni non percettibili.
24. 46. A. - Lodo la tua memoria e l'intelligenza capace di seguire. Tuttavia la
roccaforte della definizione rischia di crollare.
E. - Perché mai?
A. - Perché non
puoi negare, penso, che il nostro corpo è modificato con la crescenza e la
vecchiaia. È evidente inoltre che il fenomeno non è percepito da alcun senso e