Page 36 - La grandezza dell'anima
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avrei  da  esso  nessuna  nuova  conoscenza  e  non  potrei  neanche  considerarla
                  ragione.  Pertanto  invano  ti  rifiuti  di  concedermi  che  necessariamente  prima
                  della  ragione  si  ha  in  noi  una  qualche  scienza,  da  cui  la  ragione  ha  il  suo
                  cominciamento.
A.  -  Ti  accontento  e,  secondo  il  mio  metodo,  ti  permetto  di
                  ritrattarti ogni volta che ti avvedi di una erronea concessione. Ma per piacere,
                  non  abusare  di  questo  permesso  e  non  cedere  alla  distrazione,  quando  ti
                  interrogo,  affinché  le  frequenti  concessioni  erronee  non  ti  costringano  a
                  dubitare anche delle legittime.
E. - Passa al resto, piuttosto. Io rinnovo, quanto
                  posso,  la  mia  attenzione  e  provo  imbarazzo  nel  vedermi  tanto  spesso  a  terra
                  senza  il  sostegno  della  mia  tesi.  Tuttavia  non  cesserò  di  resistere  a  questo
                  imbarazzo e di sollevarmi dalla mia caduta, soprattutto perché tu mi porgi la
                  mano. Non si deve incappare nella cocciutaggine perché la fermezza è lodevole.


                  ...e ragionamento.



                  27. 52. A. - Hai enunziato una massima a me così gradita da doverti augurare
                  che quanto prima si mostri in te pienamente tale fermezza. Ma ora renditi molto
                  attento  alle  mie  domande.  Ti  chiedo  quale  differenza  esiste,  secondo  te,  fra
                  ragione  e  ragionamento.
E.  -  Non  son  capace  di  notare  la  differenza.
A.  -
                  Considera  allora  se,  a  tuo  avviso,  nell'individuo  già  adolescente  o  maturo,
                  ovvero,  a  scanso  d'ogni  equivoco,  filosofo,  la  ragione  è  presente  senza
                  interruzione, finché è sano di mente, allo stesso modo che la salute nel corpo,
                  finché è  privo di malattie e ferite; ovvero se,  come il camminare, il sedere,  il
                  parlare, ora è assente ed ora è presente.
E. - Ritengo che la ragione è sempre
                  presente in una mente sana.
A. - Noi talvolta o nel dialogo ovvero operando
                  sintesi,  da  postulati  e  assiomi  ci  portiamo  alla  conoscenza  d'un  qualche  cosa
                  d'altro.  Secondo  te,  noi,  o  meglio  un  filosofo,  eseguiamo  sempre  questa
                  operazione?
E.  -  Non  sempre.  Secondo  me,  non  sempre  un  profano  o  un
                  filosofo fa delle ricerche su un argomento o da solo o dialogando con altri. Chi
                  cerca  non  ha  ancora  trovato.  Ma  se  cerca  sempre,  non  trova  mai.  Tuttavia  il
                  filosofo  ha  già  trovato,  per  non  dire  altro,  la  filosofia.  La  cerca,  non  ancor
                  filosofo,  forse  col  dialogo  o  in  altri  modi  possibili.
A.  -  Bene.  Devi  quindi
                  comprendere,  così  vorrei,  che  non  si  tratta di  ragione,  quando  da  postulati  o
                  principi  noti  ci  portiamo  a  un  oggetto  non  conosciuto.  Tale  atto,  come  già
                  d'accordo, non sempre è presente a una mente sana, la ragione sempre.


                  Scienza in quanto derivante da ragione...


                  27. 53. E. - Comprendo, ma a che scopo questo discorso?
A. - Poco fa hai detto
                  che  io  ti  devo  accordare  come  certa  l'esistenza  in  noi  di  scienza  prima  della
                  ragione,  dal  fatto  che  essa  si  fonda  su  qualche  cosa  di  conosciuto,  mentre  la
                  ragione  ci  conduce  a  una  verità  non  conosciuta.  Ora  al  contrario  abbiamo
                  accertato che tale operazione specificamente non è ragione, perché una mente
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