Page 23 - La grandezza dell'anima
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acquistarla, ma coloro soltanto che si assoggettano agli istruttori.
A. - Giusto.
La medesima cosa, direi a proposito del linguaggio. I Greci e altre genti di
diverso idioma ci odono parlare più spesso di quanto non assistano allo
spettacolo del funambolo. Ma essi, per apprendere la nostra lingua, come noi
del resto quando vogliamo apprendere la loro, sono costretti a frequentare i
maestri. Stando così le cose, mi stupisco perché vuoi attribuire allo sviluppo
dell'anima il fatto dell'umana favella e ne escludi quello del camminare sulla
fune.
E. - Non capisco proprio come fai a conforder le cose. Chi è mandato al
maestro per apprendere la nostra lingua, conosce anche la sua, che, come penso,
ha appreso perché la sua anima è sviluppata. Io attribuisco all'arte e non allo
sviluppo dell'anima il fatto che ne apprende una non sua.
A. - E l'anima di quel
tale che, nato e cresciuto fra uomini muti, trovandosi più tardi e ormai giovane
fra uomini normali, imparasse a parlare senza conoscere alcuna lingua,
svilupperebbe nel momento, in cui cominciasse a parlare?
E. - Non oso dir
questo e accetto la dimostrazione. Non penso che l'acquisto della favella
costituisca l'incremento di un'anima più sviluppata. Sarei costretto ad
ammettere che l'anima raggiunge il possesso di tutte le arti mediante lo
sviluppo. Se lo ammettessi, ne conseguirebbe l'assurdo che l'anima con l'oblio
decresce.
Tre tipi di crescenza fisica e spirituale.
19. 33. A. - Hai colto nel segno ed ora ascolta la verità. Giustamente si dice, ma
in senso metaforico come abbiamo già detto, che l'anima sviluppa con
l'apprendimento e decresce con l'oblio. Tuttavia quando si parla del suo
sviluppo bisogna guardarsi dal pensare che occupi una maggiore estensione,
ma si deve intendere che apprendendo acquista una più cosciente facoltà di
agire che non avrebbe senza l'apprendere. Ha tuttavia una grande importanza
la qualità delle nozioni che apprende e con cui, in qualche modo, si manifesta il
suo sviluppo. Facciamo un'analogia col corpo che ha tre tipi di sviluppo. Uno è
necessario perché con esso si raggiunge il naturale equilibrio fisico. Un secondo
è accessorio perché con esso si aggiunge qualche cosa che, crescendo senza
danneggiare l'organismo, discorda dalle altre parti del corpo, ad esempio il caso
di individui che nascono con sei dita. Si danno parecchi altri casi i quali, giacché
si ha irregolarmente qualche cosa di troppo, sono detti anormali. Un terzo è
nocivo, poiché quando sopravviene all'organismo, si chiama tumore; difatti
anche nella fattispecie le membra crescono e in realtà occupano maggiore
estensione ma a danno della salute. Allo stesso modo nello spirito si ha uno
sviluppo naturale, quando sviluppa con le discipline oneste, che dispongono a
viver bene in ordine alla felicità. Le nozioni poi, che sono piuttosto sorprendenti
che utili, sebbene opportune in determinati casi, sono accessorie e da ascriversi
alla seconda categoria. Ad esempio, narra Varrone che un flautista deliziò tanto
il popolo da essere eletto re. Non per questo dobbiamo pensare che il nostro
spirito si perfezioni con una simile capacità tecnica. E non vorremmo avere