Page 12 - La grandezza dell'anima
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dissimiglianza.
E. - Capisco.
A. - Dunque noi ammettiamo che le figure, di cui
                  stiamo trattando, una che risulta di tre angoli e l'altra di quattro, sono dissimili,
                  sebbene  siano  composte  di  linee  eguali.  Non  ti  sembra  quindi  che  è  stata
                  conservata una certa giustizia, nel senso che la prima, la quale non può avere
                  l'eguaglianza dei contrari, mantiene una rigida eguaglianza degli angoli, nella
                  seconda invece, poiché  v'è grande  corrispondenza dei  contrari, la legge  degli
                  angoli  tolleri  una  certa  ineguaglianza?  Il  principio  mi  ha  colpito
                  profondamente.  Perciò  mi  è  sembrato  opportuno  chiederti  in  quale  misura
                  avvertivi  l'esteticità  di  questa  verità,  equità,  eguaglianza.
E.  -  Adesso
                  comprendo  e  apprezzo  moltissimo  il  tuo  discorso.
A.  -  Ora  tu  giustamente
                  preferisci  l'eguaglianza  alla  ineguaglianza  e  non  v'è  assolutamente,  a  mio
                  avviso,  alcuno,  dotato  di  facoltà  di  comprendere  le  cose,  che  non  lo  ritenga.
                  Cerchiamo  dunque,  se  sei  d'accordo,  una  figura,  nella  quale  si  possa  trovare
                  l'eguaglianza perfetta. Qualunque sia, sarà preferita senza dubbio alle altre.
E. -
                  D'accordo e desidero sapere quale sia.


                  Eguaglianza nel quadrato e triangolo.



                  10. 16. A. - Dunque rispondi per primo se ritieni che fra le figure, di cui fin qui
                  abbiamo parlato quanto ci è sembrato sufficiente, eccelle quella che risulta di
                  quattro linee ed altrettanti angoli eguali. Come vedi, in essa si ha eguaglianza di
                  linee e di angoli. Si ha inoltre eguaglianza dei contrari, che non riscontravamo
                  in quella che è chiusa da tre linee eguali, poiché, come vedi, sono contrari linea
                  a linea ed angolo ad angolo.





                  E. - È come tu dici.
A. - Ha la più perfetta eguaglianza o ritieni diversamente?
                  Se l'ha, inutilmente ne cerchiamo un'altra, come abbiamo iniziato; se non l'ha,
                  desidero che tu me ne dia la dimostrazione.
E. - Mi pare che l'abbia. Non vedo
                  come ravvisare ineguaglianza, dove si hanno angoli e linee eguali.
A. - Il mio
                  parere  è  diverso.  La  linea  retta  fino  all'incontro  con  gli  angoli  è  dotata  di
                  perfetta  eguaglianza.  Non  ritieni  che  è  sorgente  d'ineguaglianza  la  proprietà,
                  per cui una linea da un lato diverso si congiunge con un'altra e forma l'angolo?
                  Ti sembra proprio che si raccordi per eguaglianza e somiglianza la sezione di
                  figura che è chiusa dalla linea con quella che è racchiusa nell'angolo?
E. - No,
                  proprio. Mi vergogno della mia sventatezza. Vi sono stato indotto dal fatto che
                  in essa vedevo angoli e lati eguali. Ma chi non vedrebbe la grande differenza fra
                  lati e angoli?
A. - Considera un altro evidente indizio d'ineguaglianza. Osservi
                  certamente che tanto il triangolo equilatero che il quadrato hanno un centro.
E.
                  - Certamente.
A. - E se dal centro tracciamo linee a tutte le parti della figura,
                  ritieni che esse siano eguali o ineguali?
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