Page 7 - La grandezza dell'anima
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Il problema della grandezza dell'anima.



                  5. 7. A. - Bene, ma non ritieni che la tua anima è soltanto nel tuo corpo?
E. -
                  Sì.
A. - E pensi che sia soltanto all'interno riempiendolo come un otre, ovvero
                  all'esterno  come una veste,  oppure  all'interno  e  all'esterno?
E. - La penso nei
                  termini dell'ultima tua clausola. Se non fosse all'interno, non ci sarebbe vita nel
                  nostro organismo e se non fosse all'esterno, non potrebbe sentire una puntura,
                  per quanto leggera, alla pelle.
A. - E allora perché ricerchi ancora la grandezza
                  dell'anima? Dovresti già sapere che ha tanta grandezza, quanta ne comportano
                  le dimensioni del corpo.
E. - Se la filosofia insegna così, non chiedo altro.
A. -
                  Fai bene a non chiedere al di là dell'insegnamento della filosofia. Ma codesta
                  teoria  filosofica,  la  ritieni  tanto  sicura?.
E.  -  Sì,  se  non  ne  trovo  altra.  Al
                  momento  opportuno  chiederò  se  rimane  la  medesima  figura,  quando  si
                  separerà  dal  corpo.  È  un  problema  che  mi  assilla.  E  rammento  che  fra  gli
                  argomenti  da  discutere  ho  posto  questo  all'ultimo  posto.  Ma  mi  pare  che
                  l'indagine sul numero delle anime è pertinente alla grandezza. Penso dunque
                  che a questo punto non si dovrebbe tralasciare.
A. - Non pensi male. Ma prima,
                  per  favore,  risolviamo  il  problema  della  sua  dimensione.  Esso  ancora  mi
                  preoccupa. Anche io, se tu sei già soddisfatto, devo imparare qualche cosa.
E. -
                  Ricerca come vuoi. La tua ironia mi fa dubitare senza ironia sul problema, che
                  io pregiudizialmente avevo creduto risolto.


                  La memoria e il corpo.


                  5. 8. A. - Dimmi, per gentilezza, se ritieni che la facoltà, denominata memoria, è
                  un nome vuoto.
E. - E chi lo riterrebbe?
A. - E pensi che appartiene all'anima
                  ovvero  al  corpo?
E.  -  Anche  qui  sarebbe  ridicolo  dubitare.  Non  può  essere
                  oggetto né  di fede né di pensiero che un corpo esanime  si ricordi di qualche
                  cosa.
A.  -  Ti ricordi ancora di Milano?
E.  -  La ricordo  bene.
A. - Ed ora, dal
                  momento  che  è  stata  rievocata  alla  mente,  ricordi  la  sua  grandezza  e
                  configurazione?
E.  -  Certo  che  ricordo,  anzi  nessun  ricordo  è  così  fresco  e
                  completo.
A.  -  Ed  ora,  sebbene  non  la  vedi  con  gli  occhi,  la  rievochi  nella
                  coscienza.
E.  -  Sì.
A.  - Ricordi, penso, quanto ora dista da noi.
E.  -  Sì, anche
                  questo ricordo.
A. - Vedi dunque nella coscienza la distanza stessa.
E. - Sì.
A. -
                  Quindi se la tua anima è dove è il tuo corpo e non si estende al di fuori di esso,
                  come  è  stato  dianzi  dimostrato,  come  avviene  che  essa  intuisce  tutte  quelle
                  cose?
E. - Avviene mediante la memoria, penso, e non perché è presente a quei
                  luoghi.
A.  -  Dunque  la  rappresentazione  di  quei  luoghi  è  il  contenuto  della
                  memoria.
E. - Così penso. Infatti non so quanto vi avviene in questo momento.
                  Non  lo  ignorerei,  se  la  mia  coscienza  si  estendesse  fino  a  quei  luoghi  e  li
                  percepisse come presenti.
A. - Dici bene, mi pare, ma tali rappresentazioni sono
                  sensibili.
E. - Ma certo. Città e regioni sono oggetti sensibili.
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