Page 5 - La grandezza dell'anima
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comprendo se domandi sulle dimensioni di larghezza o lunghezza o solidità o
di tutte insieme, ovvero se ne vuoi conoscere il valore. Di solito ci chiediamo
quanto fu grande Ercole, cioè a quanti piedi si levò la sua statura. Allo stesso
modo s'intende quanto fu grande come uomo, cioè di quale forza e valore.
E. -
Voglio sapere dell'anima l'una e l'altra cosa.
A. - Il primo senso non si può
applicare e intendere dell'anima. Non è assolutamente possibile rappresentarsi
l'anima o lunga o larga o dotata di resistenza. Per quanto ne capisco io, queste
son proprietà sensibili e sulla base dell'esperienza sensibile ci raffiguriamo con
esse l'anima. E per tal motivo giustamente anche nei riti religiosi si insegna a
chiunque intende rendersi tale qual è stato creato, cioè simile a Dio, di
disprezzare le cose sensibili e di rinunciare a tutto questo mondo che, come
esperimentiamo, è sensibile. Non v'è infatti altra salvezza per l'anima o
rinnovamento o riconciliazione col proprio Creatore. Per tale motivo non posso
rispondere sulla grandezza dell'anima nel senso della domanda. Posso soltanto
affermare che non è lunga, larga, solida o soggetta ad altre proprietà, che di
solito si esaminano nelle dimensioni dei corpi. E se vuoi, posso renderti ragione
della mia teoria.
E. - Certo che lo voglio e sono in ansiosa attesa. Mi par quasi
che l'anima sia un nulla se non ha tali dimensioni.
A. - Prima di tutto, se vuoi, ti
dimostrerò che esistono molte cose, delle quali non puoi dire che sono un nulla,
eppure in esse tu non trovi le dimensioni che attribuisci all'anima. Pertanto non
solo non devi ritenere che l'anima è un nulla perché in essa non trovi la
lunghezza o altra proprietà simile, ma che si deve stimare più preziosa e di
maggiore valore perché non ha tali proprietà. In seguito vedremo se non ne ha
proprio nessuna.
E. - Segui il metodo e il procedimento che vuoi, io son pronto
ad udire ed apprendere.
La giustizia non è tridimensionale.
4. 5. A. - Bravo. Ma preferisco che tu risponda alle mie domande poiché forse
già conosci le nozioni che mi appresto ad insegnarti. Tu infatti non dubiti, come
suppongo, che quest'albero non è proprio un nulla.
E. - E chi potrebbe
dubitarne?
A. - E non dubiti che la giustizia ha assai più valore di questo
albero?
E. - È assurdo il contrario. Non esiste alcun confronto.
A. - Sei
magnanimo con me. Ma ora poni attenzione a quanto segue. È evidente che
questo albero ha meno valore della giustizia al punto che tu ritieni di dover
escludere ogni confronto ed hai anche ammesso che questo albero non è un
nulla. Ti piacerebbe se accettassimo la tesi che la giustizia è un nulla?
E. - Chi è
tanto pazzo da pensarlo?
A. - Proprio bene. Ma tu forse ritieni che questo
albero è qualche cosa perché è lungo secondo una sua misura e largo e spesso.
Se togli tali proprietà, sarà un nulla.
E. - Sì,. certo.
A. - E allora la giustizia che,
secondo il tuo parere, è un qualche cosa, è anzi una quiddità indefettibile e assai
più nobile dell'albero, ti sembra che sia lunga?
E. - È del tutto impossibile che la
giustizia si presenti al mio pensiero come lunga, larga o altro simile.
A. -