Page 9 - La contemplazione di Dio
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Signore, questa la gioia nello Spirito santo, questo è il silenzio nel cielo!
Infatti, finché siamo in questa vita, il nostro sentimento può talvolta godere del
silenzio di questa felicissima pace nel cielo, vale a dire nell’anima del giusto,
che è la sede della sapienza: questo dura mezz’ora o anche meno, ma il ricordo
rimasto di quei pensieri prepara in tuo onore un giorno di festa senza fine.
Invece, in quella vita beata ed eterna, della quale si dice: entra nella gioia del tuo
Signore (Matteo 25,21), vi sarà solo il godimento perfetto e perpetuo e tanto più
felice, in quanto, rimossi ormai tutti gli ostacoli che adesso sembrano ritardarla
o impedirla, l’eternità del suo amore sarà indissolubile, la perfezione
indistruttibile, la beatitudine incorruttibile.
14. O amore, vieni in noi, prendi possesso di noi! Svaniscano in noi, davanti al
tuo volto, tutti i segni della corruzione che dalla concupiscenza della carne e
degli occhi e dalla superbia della vita nascono sul tronco del nostro sentimento,
come germogli bastardi: questo sentimento, dico, che in noi prende il nome di
amore e che più spesso di quanto sia giusto viene corrotto in quell’anima, che
da te e per te è stata creata; che per te solo insieme a noi è stato creato e in noi
radicato e che quando si oppone, protestando, alla legge della natura non può
esser chiamato che gola, lussuria, avarizia e cose simili; ma che, se non si
corrompe e si serba fedele alla sua natura, è tutto per te, Signore, poiché a te
solo è dovuto l’amore.
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Infatti, l’amore dell’anima razionale, come dice uno dei tuoi servi , è un
movimento oppure una stasi tranquilla o, ancora, il raggiungimento di
qualcosa, al di là del quale l’anelito della volontà non desidera o non ritiene
desiderabile nient’altro. Chi, invece, cerca qua!cosa al di là o al di sopra di te,
pensando sia meglio, cerca qualcosa che non esiste, perché niente è più buono e
più dolce di te; perciò, allontanandosi da te, che sei l’unico veramente degno
d’amore, finisce per annientare se stesso, per riversarsi nella fornicazione e nella
lussuria con affetti stranieri, che portano, come ho detto, nomi stranieri.
L’amore, infatti, come s’è detto e come sempre si deve ripetere, spetta solo a te,
Signore, nel quale soltanto esiste ciò, che veramente esiste, ove c’è tranquillo e
sicuro riposo, poiché temere Dio con il timore casto dell’amore e osservare i
suoi comandamenti, questo è tutto l’uomo (Qoelet 12,13).
L’amore di Dio
15. Si allontani, dunque, dall’anima ogni ingiustizia, affinché io ti ami, Signore
Dio mio, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima e con tutte le mie forze (Luca
10,27); si allontani ogni gelosia, affinché non mi capiti di amare insieme a te
qualcosa non per amor tuo, o amore veramente unico e veramente Signore.
Quando, invero, amo qualche cosa per amor tuo, non è quella che amo, ma te, a
causa del quale amo ciò che amo. Tu, infatti, sei veramente il solo Signore, la cui
signoria su di noi è finalizzata alla nostra salvezza e, da parte nostra, il servirti
1 È san Bernardo: Sermone sul Cantico dei Cantici, XX,9.