Page 5 - La contemplazione di Dio
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desiderio  unico  ed  esclusivo  di  vedere  te,  affinché  anche  gli  estremi  confini
                  della  mia  terra  possano  vedere  la  salvezza  del  Signore  loro  Dio  ed  io  possa
                  amare, una volta vedutolo, colui, nel cui amore risiede la vera vita. Infatti, nel
                  languore del mio desiderio, dico a me stesso: Chi può amare ciò, che non vede?
                  Come può essere degno d’amore ciò, che non si rende in alcun modo visibile?

                  5.  Tuttavia,  a  chi  nutre  per  te  tale  desiderio,  si  presentano  in  verità  le  tue
                  amabili  virtù:  dal  cielo,  dalla  terra  e  da  tutte  le  creature  esse  mi  si  offrono
                  spontaneamente  e  mi  si  mettono  dinanzi,  o  Signore  in  tutto  amabile  ed
                  adorabile!  Quanto  più  chiaramente  e  veramente  esse  ti  dichiarano  e  ti
                  proclamano  amabile,  tanto  più  ardentemente  ti  rendono  desiderabile;  però,
                  ahimè,  non  per  permettermi  di  godere  la  soavità  e  la  gioia  perfetta,  bensì  il
                  tormento di una tensione, di uno sforzo e di una mancanza, anche se non privo
                  di una certa dolcezza.
                  Come, infatti, le mie offerte non ti riescono perfettamente gradite senza il dono
                  di me stesso, così la contemplazione dei tuoi beni è certamente per noi un dolce
                  ristoro, ma non ci sazia perfettamente senza la tua presenza.

                  6. Questo è l’esercizio assiduo dell’anima mia, con esso esamino e sondo il mio
                  spirito con assiduità; e col sostegno dei tuoi beni e delle tue amabili virtù, quasi
                  fossero  mani  e  piedi  su  cui  poggiarmi,  e  prendendo  slancio  con  tutte  le  mie
                  forze, mi protendo in alto verso di te, a te, supremo amore e sommo bene: ma
                  più forte è il mio slancio e più cocente è la ricaduta verso il basso, verso me
                  stesso, al di sotto di me. Così, dunque, col guardare, considerare e giudicare me
                  stesso, sono diventato a me stesso un gravoso e fastidioso problema.
                  Tuttavia,  tuttavia,  Signore,  ho  l’assoluta  certezza  di  avere,  in  virtù  della  tua
                  grazia, in tutto il mio cuore e in tutta la mia anima (Geremia 32,41), il desiderio del
                  tuo desiderio e l’amore del tuo amore. Per opera tua, sono giunto fino al punto
                  di  desiderare  di  desiderarti  e  di  amare  di  amarti.  Ma,  pur  amando  tutto  ciò,
                  ignoro quello che amo. Che cosa vuol dire, in effetti, amare l’amore, desiderare
                  il desiderio? È con l’amore che amiamo, se amiamo qualcosa; è col desiderio che
                  desideriamo  tutto  quanto  desideriamo.  Ma  forse,  quando  amo  l’amore,  non
                  amo tanto l’amore, con cui voglio amare ciò che amo e con cui amo tutto ciò che
                  amo, quanto invece la mia stessa persona che ama, giacché è nel Signore che viene
                  da me stesso lodata ed amata l’anima mia (Salmo 33,3), che senza alcun dubbio io
                  detesterei e odierei, se la trovassi altrove anziché nel Signore e nel suo amore.
                  E del desiderio che cosa potremo dire? Se dico: desidero provare desiderio, già
                  mi trovo nello stato di desiderio. Ma questo è desiderare il desiderio di te, come
                  se io non l’avessi, o invece un desiderio maggiore di quello che ho?

                  7. Poiché, dunque, in questo modo i miei occhi interiori sono fallaci, offuscati e
                  ciechi, ti prego di aprirmeli al più presto, non però come si aprirono gli occhi
                  carnali  di  Adamo,  perché  vedesse  la  sua  confusione,  ma  perché  io  veda,  o
                  Signore,  la  tua  gloria;  perché,  dimentico  della  mia  piccolezza  e  della  mia
                  povertà,  io  mi  possa  risollevare  tutto  e  correre  incontro  all’abbraccio  del  tuo
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