Page 6 - La contemplazione di Dio
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amore, vedendo colui che amerò e amando colui che vedrò; e morendo a me
stesso, io incominci a vivere in te e a trovare in te il mio bene, visto che in me ho
trovato il male più nefasto. Affrettati, però, Signore, non tardare! Infatti, o
Signore, la grazia della tua sapienza o, meglio, la sapienza della tua grazia
conosce le scorciatoie: e là dove non si può pervenire in virtù di alcun
argomento di carattere razionale o intellettualistico né di alcuna discussione,
quasi servissero da scala,. si giunge là, al torrente delle tue delizie, alla gioia
completa del tuo amore; colui, al quale questo è concesso, se con fede ha
cercato, se con fede ha bussato, se lo trova spesso davanti all’improvviso.
Però, Signore, se talora – e questo è così raro! – mi ritrovo a partecipare un poco
a questa gioia, io grido, levo la mia voce: Signore, è bello per noi stare qui,
innalziamo qui tre tende (Matteo 17,4): una per la fede, una per la speranza e una
per l’amore. Ignoro, forse, quel che dico, quando affermo: È bello per noi stare
qui? Ma ecco che d’improvviso ricado sulla terra, come morto e, pur
guardandomi intorno, non vedo nulla, mi ritrovo al punto di prima, cioè nel
dolore del cuore e nell’afflizione dello spirito.
Fino a quando, Signore, fino a quando? Per quanto tempo ancora farà progetti la mia
anima e proverà dolore il mio cuore (Salmo 12,1-2)? Fino a quando il tuo Spirito
eviterà di restare negli uomini, perché sono carne, continuando ad andare, a
venire e a spirare dove vuole? Ma quando il Signore strapperà Sion dalla sua
prigionia, noi saremo come consolati. Allora la nostra bocca sarà piena di gioia e la
nostra lingua di esultanza (Salmo 125,1-2). Frattanto me infelice, perché il mio esilio
si è prolungato: ho dimorato con gli abitanti di Cedar, a lungo l’anima mia vi ha
soggiornato (Salmo 119,5-6). Ma mi risponde nel profondo del cuore la verità
della tua consolazione e la consolazione della tua verità.
8. C’è un amore di desiderio e un amore di godimento. L’amore di desiderio si
rende talvolta meritevole della visione; la visione, del godimento, il godimento
della perfezione dell’amore. Io rendo grazie alla tua grazia, poiché ti sei
degnato di parlare al cuore del tuo servo e, in una certa misura, rispondi alle
sue ansiose domande. Accolgo e abbraccio questa caparra del tuo Spirito e in
questa attendo lieto l’adempimento della tua promessa. Perciò desidero amarti
e amo desiderarti, e in tal modo mi affretto alla conquista di colui dal quale
sono stato conquistato; ossia, per riuscire finalmente ad amarti in modo
perfetto, tu che per primo ci hai amato, Signore, tu che attiri il nostro doveroso
amore.
Amore e desiderio
9. Ma esiste, Signore, in qualche tempo o in qualche luogo, questa perfezione di
amore per te, questa interezza di beatitudine nel tuo amore, sì che l’anima,
assetata di Dio, fonte viva, sia così sazia, così colma, da poter dire: Mi basta
(Marco 14,41)? Mi stupisco che qualcuno, ovunque egli possa trovarsi, non
venga meno nel dire: “Mi basta”. Ma come si giustifica, allora, questo venir
meno, se coincide con la perfezione? Non c’è, dunque mai, né in alcun luogo, la