Page 8 - La contemplazione di Dio
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desidera e chi ama, ciò che ama. Ecco perché chi desidera, ama sempre
desiderare e chi ama, sempre desidera amare; e a chi desidera e a chi ama, tu, o
Signore, elargisci con tale abbondanza ciò che desidera e ama, che non v’è ansia
che affligga chi desidera né fastidio chi abbonda. Non è forse questa, ti chiedo, o
Signore, la vita eterna, della quale il Salmo (138,24) canta: Vedi se c’è in me la
strada dell’iniquità e guidami nella vita eterna? Questo sentimento è la perfezione.
Procedere sempre in tal modo è arrivarci. Perciò il tuo apostolo, che poco prima
aveva detto: Non che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla
perfezione; solo cerco di continuare per conquistarlo, come anch’io sono stato
conquistato da Cristo Gesù; continua dicendo: Soltanto, dimentico del passato e
proteso verso il futuro, corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama a
ricevere lassù in Cristo Gesù. Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi
sentimenti.
12. E questo è il tuo amore, col quale ami chi ti ama, con la dolcezza della tua
bontà, che manifesti verso la tua creatura, o buon Creatore, ispirando in essi
questo desiderio di amarti e l’amore con cui amano desiderarti ed amarti.
Infatti, il tuo amore per noi non introduce in te modificazioni, tantomeno per
opera nostra: tu resti sempre quello che sei, tu la cui essenza è di essere il bene,
il bene in te stesso per te e per ogni tua creatura in te. Noi, al contrario, nel
nostro amore per te, siamo attratti da te, verso di te e in te, noi che possiamo
esistere in qualche miserabile maniera anche senza amarti, cioè esistere vivendo
nel male. Ma a te, che sei sempre il medesimo, niente si aggiunge, se noi,
amandoti, ci eleviamo a te; niente ti viene a mancare, se da te ci allontaniamo.
Quando ci ami, non lo fai che per tua bontà, giacché neppure a noi la regola
della somma giustizia, regola vera nel modo più assoluto, permette di amare
alcunché al di fuori di te. Ed è certamente possibile all’amore di chi ama Dio, se
gli viene in aiuto grazia in abbondanza, arrivare al punto di non amare né te né
sé per motivi umani, ma di amare sia se stesso che te unicamente per amor tuo:
e in virtù di questo amore viene rimodellato a tua immagine, quella secondo la
quale l’hai creato, tu che, per la verità della tua eminente natura e la natura
della tua verità, non puoi amare né angelo né uomo e neppure te stesso se non
per la tua bontà.
13. E felice quell’uomo e felicissima quell’anima, che merita, grazie all’azione
divina, di essere attratta da Dio in modo tale, da amare, in virtù dell’unità dello
Spirito, in Dio soltanto Dio e non qualcosa di sé e di amare se stessa solo in Dio!
E Dio in lei amerà ed approverà quello che c’è da amare e da approvare, cioè se
stesso; anzi, ciò che solo deve essere amato sia da Dio creatore che dalle sue
creature, poiché il nome o il sentimento dell’amore a nessuno conviene o è
dovuto se non a te solo, o vero amore, Signore degno d’amore.
E questa è la volontà del Figlio tuo a nostro riguardo, questa è la sua preghiera
per noi a te, Padre suo: Voglio che come io e te siamo una cosa sola, così in noi
anch’essi siano una cosa sola (Giovanni 17,11; 21). Questo è il fine, questo è il
compimento, questa è la perfezione! Questa è la pace, questa la gioia del