Page 13 - La contemplazione di Dio
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conquistare  dall’anima  che  ti  ama.  Benché,  infatti,  nessuno  dei  sensi  di  una
                  qualunque anima o spirito ti colga, tuttavia, tutto intero e grande quanto sei,
                  riesce a stringerti l’amore di chi ti ama, che ti ama tutto intero e grande quanto
                  sei, se pur v’è totalità dove non vi sono parti, grandezza dove non v’è misura,
                  possesso dove non vi sono realtà di tal genere.

                  23. Ma quando ti amiamo, il nostro spirito, in realtà, è  mosso dal tuo Spirito
                  santo, mediante il quale, dal momento che abita in noi, possediamo la carità di
                  Dio,  diffusa  nei  nostri  cuori.  E  quando  il  tuo  amore,  amore  del  Padre  per  il
                  Figlio, amore del Figlio per il Padre, lo Spirito santo che dimora in noi, è nei
                  tuoi  confronti  ciò  che  egli  è,  cioè  l’amore,  che  converte  a  sé  e  santifica  ogni
                  schiavitù di Sion, vale a dire ogni moto dell’anima nostra, allora sì che noi ti
                  amiamo,  o,  meglio,  sei  tu  che  ami  te  stesso  in  noi;  noi  con  un  generico
                  sentimento  di  affettività,  tu  con  l’efficacia  realizzatrice,  rendendoci  una  cosa
                  sola in te grazie al tuo stesso vincolo unificante, vale a dire il tuo Spirito santo in
                  persona, che tu ci hai donato. Di modo che, come per il Padre conoscere il Figlio
                  non è altro che essere ciò che il Figlio è; e come per il Figlio conoscere il Padre
                  non è altro che essere ciò che il Padre è – donde le parole evangeliche: Nessuno
                  conosce il Padre, se non il Figlio, e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre (Matteo
                  11,27) – e come per lo Spirito santo conoscere e comprendere il Padre e il Figlio
                  non è altro che essere ciò che il Padre e il Figlio sono; così per noi, che siamo
                  stati creati a tua immagine, che per la colpa di Adamo siamo decaduti da essa,
                  che grazie a Cristo veniamo rinnovati in essa di giorno in giorno; per noi, che
                  amiamo Dio, amare e temere Dio, e osservare i suoi comandamenti, non è altro
                  che  esistere  davvero  ed  essere  con  Dio  un  unico  spirito.  Infatti,  temere  Dio  e
                  osservare i suoi comandamenti: questo è tutto l’uomo (Qoelet 12,13).
                  O adorabile, o temibile, o benedetto, donalo a noi! Effondi il tuo Spirito e ogni cosa
                  sarà creata, e rinnoverai la faccia della terra (Salmo 31,6). Infatti, non è nel diluvio
                  di  una  moltitudine  di  acque,  non  è  nell’agitazione  e  nel  rimestamento  di
                  molteplici  e  diversi  stati  d’animo  che  gli  uomini  si  avvicineranno  a  Dio.  È
                  durato già abbastanza, Signore, questo cataclisma, questa punizione dei figli di
                  Adamo.  Manda  lo  spirito  sulla  terra,  si  ritiri  il  mare,  si  ritiri  la  salsedine
                  dell’antica condanna e appaia l’asciutto, assetato della fonte della vita. Venga la
                  colomba,  lo  Spirito  santo  e  cacci  via  il  lugubre  rapace,  che  si  getta  sulle  sue
                  carogne! Venga, ripeto, la colomba, il ramo d’ulivo, ramo di ristoro e di luce,
                  che annuncia la pace! Ci santifichi la tua santità e il dono della santificazione
                  che ci fai, ci unisca la tua unità, perché possiamo, per una sorta di parentela e di
                  affinità,  essere  associati  a  Dio  dal  nome  della  carità,  essere  uniti  a  lui
                  dall’eccellenza di questo stesso nome!

                  La vera filosofia

                  24. È importante, però, Signore, il modo in cui ciascuno ti ama. Molti, infatti,
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