Page 14 - La contemplazione di Dio
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                  come  ha  detto  qualche  mente  da  te  illuminata ,  amano  la  verità  quando  ri-
                  splende, ma non l’amano quando rimprovera; molti sono cultori della giustizia
                  nel  loro  animo,  mentre  se  ne  allontanano  nelle  loro  azioni,  approvandola  ed
                  amandola in se stessa, ma non mettendola in pratica nella propria persona.
                  Costoro ti amano forse davvero, o Dio, vera giustizia? Costoro ti amano forse
                  davvero? Un tempo i filosofi di questo mondo la coltivarono sia con un intimo
                  sentimento amoroso sia con l’efficacia delle opere, tanto da poter affermare di
                  se stessi: I buoni hanno avuto in odio il peccato per amore della virtù . Tuttavia, è
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                  dimostrato irrefutabilmente che essi non hanno amato la giustizia, poiché non
                  hanno amato te, che ne sei la fonte e l’origine, il punto dove termina e donde
                  ricomincia  la  vera  giustizia  e  senza  il  quale  ogni  forma  di  giustizia  umana  è
                  come uno straccio immondo. Essi, infatti, non possedevano la fede che opera per
                  mezzo della carità (Galati 5,6), benché nutrissero un certo amore per l’onestà e la
                  mettessero anche in opera: perché queste non avevano la loro sorgente né il loro
                  fine nella vera giustizia e tanto più vagavano senza speranza, quanto più se ne
                  correvano lontano dalla giusta via. Infatti, la via, o Padre, è il tuo Figlio, che ha
                  detto: Io sono la via, la verità e la vita (Giovanni 14,6).

                  25. Dunque, la tua verità, che è anche la vita verso la quale siamo diretti, la via
                  sulla quale avanziamo, ci traccia la forma pura, vera e semplice della divina e
                  vera  filosofia,  quando  disse  ai  discepoli:  Come  il  Padre  ha  amato  me,  così  io  ho
                  amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel
                  mio amore, come anch’io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo
                  amore (Giovanni 15,9-10).
                  Ecco l’amato dell’amato, come si legge nel Salmo: quando il Padre ama il Figlio
                  (Giovanni  3,35),  anche  il  Figlio  rimane  nell’amore  del  Padre  fino  al  perfetto
                  adempimento dei suoi comandamenti. Ecco ancora l’amato dell’amato, quando
                  il discepolo amato ama Cristo, suo maestro, fino all’adempimento di tutti i suoi
                  precetti;  e  quando  non  deflette  da  questa  volontà  fino  all’evento  ineluttabile
                  della morte, illuminato dalla sua verità e dal suo amore: avendo da un lato tutto
                  ciò che lo rende atto al bene e dall’altro ciò che lo inclina al male e al centro ciò
                  che è intermedio tra l’uno e l’altro, egli ne fa un uso buono in vista del bene: ed
                  è questo che caratterizza la virtù cristiana.
                  La virtù, infatti, come è già stato detto prima di noi, consiste nel buon uso della
                  volontà libera e l’azione virtuosa è il buon uso di quelle realtà, di cui potremmo
                  anche  usare  in  malo  modo.  Perciò,  affinché  la  carità  non  sia  monca,  ci  viene
                  insegnato ad amare il prossimo secondo la legge della pura carità, di modo che,
                  come Dio, in noi, non ama altro che se stesso, e come noi abbiamo imparato ad
                  amare  in  noi  soltanto  Dio,  così  cominciamo  ad  amare  il  prossimo  come  noi
                  stessi, nel quale amiamo soltanto Dio come in noi stessi.

                  26.  Ma  perché,  Signore,  tante  parole?  La  mia  povera  anima,  Signore,  è  nuda,


                  2  AGOSTINO, Confessioni, X,23,34.
                  3  ORAZIO, Lettere, I, 16, 52.
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