Page 16 - La contemplazione di Dio
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mettimi al riparo nella tua tenda dallo strepito delle parole (Salmo 30,21). Ma già
l’asino del mio corpo mi chiama e i fanciulli fanno un gran baccano.
28. Ora dunque, Signore, con fede piena ti onoro come Dio, principio unico di
tutte le cose, sapienza grazie alla quale è sapiente ogni anima sapiente, e dono
stesso, in virtù del quale sono beate tutte le realtà beate. Te, unico Dio, io onoro,
adoro, benedico: te con tutto il mio cuore, con tutta la mia mente e con tutte le
mie forze io amo o amo e desidero di amare. Chiunque tra gli angeli o tra gli
spiriti buoni ti ama, io so che ama anche me, perché anch’io mi amo in te.
Chiunque rimane in te ed è in grado di ascoltare le preghiere e i sentimenti
degli uomini, io so che mi esaudisce in te, così come anch’io in te esulto per la
loro gloria. Chiunque ti possiede come suo bene, in te mi presta soccorso e non
è capace di invidia nei miei confronti, se anch’io sono partecipe di te.
È caratteristico soltanto di uno spirito apostata di fare della nostra miseria la
sua gioia e del nostro bene il suo danno: certamente perché, decaduto dal
comune bene di tutti e dalla vera beatitudine, non è più sottomesso alla verità,
godendo perciò solo del suo tornaconto particolare e odiando il bene comune a
tutti.
Te, dunque, Dio Padre, creatore cui dobbiamo la vita; te, Sapienza del Padre,
dalla cui potenza rigenerati possiamo vivere nella sapienza; te, santo Spirito, il
quale e nel quale amando, beatamente viviamo e ancor più beatamente
vivremo; o Trinità di un’unica sostanza, unico Dio, dal quale, grazie al quale e
nel quale esistiamo; dal quale col peccato ci siamo allontanati, dal quale ci
siamo resi dissimili, dal quale però non ci è stato permesso di andare in
perdizione; principio al quale noi ritorniamo, grazia con la quale veniamo
riconciliati: noi ti adoriamo e ti benediciamo; a te gloria nei secoli. Amen.