Page 12 - La contemplazione di Dio
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dell’Altissimo (Salmo 81,6), rivendicando per noi, grazie a una certa parentela
spirituale, una profonda affinità con te, dal momento che, in virtù dello spirito
di adozione, il Figlio tuo non disdegna di condividere lo stesso nostro nome e
noi, con lui e per lui, obbedienti al comando del Salvatore e formati al suo
divino insegnamento, osiamo dire: Padre nostro, che sei nei cieli (Matteo 6,9). Tu,
dunque, ci ami nella misura in cui ci rendi amanti tuoi e noi ti amiamo nella
misura in cui riceviamo da te il tuo Spirito, che è il tuo amore, il quale occupa e
possiede tutti gli angoli più riposti dei nostri affetti e li converte, nel modo
perfetto che sa, nella purezza della tua verità, nella verità della tua purezza,
nella piena consonanza col tuo amore; e si produce un’unione così stretta,
un’adesione così totale, un godimento così intenso della tua dolcezza, che lo
stesso tuo Figlio, nostro Signore, la chiama unità, quando dice: Che essi siano in
noi una cosa sola; e questa unità possiede una dignità così nobile, una gloria così
alta, che egli prosegue dicendo: Come tu ed io siamo una cosa sola. O gioia, o
gloria, o ricchezza, o superbia! Infatti, anche la sapienza possiede un certo
genere di superbia, tutto suo, quando afferma: Presso di me si trovano ricchezze e
gloria, beni superbi e giustizia (Proverbi 8,18).
21. Ora, che cosa c’è di più assurdo di essere uniti a Dio nell’amore e di non
esserlo nella beatitudine? Infatti, veramente, unicamente, singolarmente e
perfettamente beati sono coloro che veramente e perfettamente ti amano.
Nessuno, al contrario, e in nessun modo è beato, se non ti ama. Infatti, hanno
dichiarato beato il popolo che possiede questi beni, ma mentono, perché beato è
soltanto colui, il cui Dio è il Signore (Salmo 143,15). Che cosa vuol dire, infatti,
essere beato se non volere solo il bene e possedere tutto ciò, che in tal modo si
vuole? Pertanto, volere te stesso, volerti con tutte le tue forze, cioè amarti, e
amarti in modo esclusivo – dal momento che non sopporti di essere amato
accanto a nessun’altra cosa, sia carnale, spirituale o terrena, che non sia amata
per te – questo, in definitiva, è non volere altro che il bene, questo è possedere
tutto ciò che si vuole, dato che uno ti possiede, nella misura in cui ti ama.
Dunque, uniti a Dio nell’amore e nella beatitudine, comprendiamo che dal
Signore viene la salvezza e la tua benedizione è sopra il tuo popolo (Salmo 3,9). Per
questo noi offriamo continuamente le nostre preghiere, i nostri voti e sacrifici
con tutto quanto abbiamo a te, Padre, mediante il Signore nostro Gesù Cristo,
Figlio tuo, perché noi crediamo e comprendiamo che tutto ciò che di buono noi
possediamo, l’abbiamo da te, grazie a te e per te, attraverso la mediazione di
colui dal quale riceviamo la nostra stessa esistenza.
22. E tutto questo noi crediamo e comprendiamo, per quanto ci è consentito di
farlo, grazie all’assistenza del tuo Spirito santo, che abita in noi, il quale, come è
stato affermato, conformando e unificando a sé il nostro spirito, effonde il suo
soffio su di noi quando, come e quanto vuole. Noi siamo opera sua, creati per le
opere buone ed egli è la nostra santificazione, la nostra giustificazione e il
nostro amore. Infatti, è proprio lui il nostro amore, grazie al quale noi possiamo
raggiungerti e stringerci a te. Del resto, o inafferrabile maestà, sembri lasciarti