Page 47 - La Regola Pastorale
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giustificazioni, i quali ogni volta che viene rimproverata la loro colpa respingono da sé i
                  dardi  della  verità?  E  che  cosa  è  indicato  con  angoli  elevati  (poiché  negli  angoli  c’è
                  sempre una doppia parete) se non i cuori insinceri? I quali mentre fuggono la semplicità
                  della verità, per la stessa perversità della loro doppiezza, in qualche modo si ripiegano e,
                  quel che è peggio, per la loro stessa colpa di insincerità si  esaltano nei  loro pensieri
                  come avessero raggiunto l’apice della astuzia. Dunque il giorno del Signore, pieno di
                  vendetta  e  di  castigo,  verrà  sulle  città  fortificate  e  sugli  angoli  elevati,  perché  l’ira
                  dell’ultimo  giudizio  distruggerà  i  cuori  umani  chiusi  dalle  difese  contro  la  verità,  e
                  scioglierà  le  pieghe  della  loro  doppiezza.  Allora  infatti  cadranno  le  città  fortificate
                  perché saranno condannati gli animi che non si sono lasciati penetrare da Dio. Allora
                  crolleranno gli angoli elevati perché i cuori che si edificano, attraverso l’astuzia della
                  falsità, saranno atterrati dalla sentenza di giustizia.

                  12 — Come si devono ammonire i sani e i malati

                  Diverso è il modo di ammonire i sani e i malati. Bisogna ammonire i sani a esercitare la
                  salute  del  corpo  a  vantaggio  della  salute  dello  spirito  perché,  se  piegano  ad  un  uso
                  malizioso la grazia della buona salute che hanno ricevuto, proprio per questo dono non
                  diventino  peggiori  e  meritino  poi  supplizi  tanto  più  gravi  quanto  più  ora  essi  non
                  temono  di  usare  male  dei  più  larghi  beni  di  Dio.  Bisogna  ammonire  i  sani  che  non
                  disprezzino l’occasione di una salute da meritare per l’eternità, poiché è scritto: Ecco,
                  ora  è  il  tempo  gradito,  ecco  ora  il  tempo  della  salvezza  (2  Cor.  6,  2).  Bisogna
                  ammonirli che, se non vogliono piacere a Dio quando possono, può accadere che non lo
                  possano  quando  lo  vorranno  troppo  tardi.  Da  ciò  infatti  viene  che  poi  la  Sapienza
                  abbandona  coloro  che  prima  ha  chiamato  a  lungo  nel  loro  rifiuto,  dicendo:  Vi  ho
                  chiamato  e  avete  detto  di  no;  ho  teso  la  mia  mano  e  nessuno  ha  guardato;  avete
                  disprezzato ogni mio consiglio e avete trascurato i miei rimproveri; anch’io riderò nella
                  vostra  fine  e  vi  schernirò  quando  vi  accadrà  ciò  che  temevate  (Prov.  1,  24  ss.).  E
                  ancora:  Allora  mi  invocheranno  e  non  ascolterò;  si  leveranno  la  mattina  e  non  mi
                  troveranno (Prov. 1, 28). Pertanto, quando si disprezzala salute del corpo ricevuta per
                  operare il bene, ci si rende conto di quale grande dono fosse, quando la si è perduta; e
                  alla fine si cerca senza frutto ciò che, concesso al momento adatto, non è stato utilmente
                  posseduto. Perciò è ben detto ancora, per mezzo di Salomone: Non consegnare ad altri
                  il tuo onore e i tuoi anni al crudele, perché non si riempiano gli stranieri con la tua
                  forza e il frutto delle tue fatiche finisca in casa altrui, e negli ultimi giorni tu pianga,
                  quando avrai consumato le tue carni e il tuo corpo (Prov. 5, 9 ss.). Chi sono infatti gli
                  stranieri, per noi, se non gli spiriti maligni separati dalla sorte della patria celeste? E
                  qual  è  il  nostro  onore  se  non  l’essere  creati  a  immagine  e  somiglianza  del  nostro
                  Creatore, nonostante che siamo fatti di corpo e di fango? O chi altri è il crudele se non
                  quell’angelo apostata, il quale con la sua superbia colpi se stesso con la pena di morte e,
                  ormai perduto, non volle risparmiare la morte al genere umano? E così, consegna il suo
                  onore  agli  stranieri  colui  che,  fatto  a  immagine  e  somiglianza  di  Dio,  amministra  il
                  tempo della sua vita coi piaceri che sono propri degli spiriti maligni. Consegna i suoi
                  anni al crudele, chi dissipa il tempo di vita ricevuto, secondo la volontà dell’avversario
                  signore del male. E qui bene si aggiunge: Perché non si riempiano gli stranieri della tua
                  forza, e il frutto delle tue fatiche finisca in casa altrui. Infatti chiunque si affatica, con la
                  forza del corpo che ha ricevuto e la sapienza della mente che gli è stata assegnata, non a
                  esercitare la virtù, ma a soddisfare i vizi, non accresce la propria casa con le sue forze,
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