Page 9 - La Preghiera
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6. Inserisco a questo punto quelle parole che nella lettera a me indirizzata così suonano: primo,
                  se Dio è conoscitore del futuro e bisogna che si avveri, vana  è la preghiera; secondo, se tutto
                  accade conforme al volere di Dio ed immutabili sono i suoi disegni, e nessuna delle cose che
                  vuole  si  può  mutare,  è  inutile  pregare.  Ora  mi  par  utile,  come  primo  assunto,  esporre  le
                  seguenti considerazioni atte a rimuovere le difficoltà che sono una remora alla preghiera.

                                                      CAPITOLO VI

                  Moto estrinseco e moto intrinseco delle cose

                  1. Delle cose che si muovono, in alcune le cause del movimento risiedono fuori di loro (sono
                  quelle  inanimate  e  tenute  insieme  dall’essere  disposte  in  un  certo  modo;  e  quelle  che  sono
                  mosse per una causa fisica e spirituale, non sono mosse in virtù di quel che sono, ma soltanto
                  per esser simili a quelle che hanno la ragion d’essere nella semplice loro costituzione; le pietre
                  per esempio, tratte dalla cava, e il legno reciso nella radice, tenuti insieme dalla sola essenza
                  loro,  hanno  il  motore  fuori  di  sé).  Ma anche  i  corpi  degli  animali  e  le  piante  che  si  possono
                  trasferire, quando vengono trasportati da qualcuno, non come piante o animali sono trasportati,
                  ma come fossero pietre e legno privi della facoltà di crescere, e, quand’anche si muovessero, per
                  il  fatto  di  trovarsi  tutti  i  corpi  corruttibili  in  uno  stato  di  precarietà,  anche  queste  cose
                  possederebbero  di  conseguenza  quella  specie  di  movimento  che  consiste  nella  corruzione.
                  Vengono inoltre come seconde le cose mosse da un intrinseco principio o anima, e coloro che si
                  servono  con  maggior  proprietà  di  termini  le  chiamano  anche  mosse  da  sole.  Il  terzo  è  il
                  movimento degli animali, che si chiama movimento spontaneo. Penso che il moto degli esseri
                  dotati di ragione sia movimento libero. E se togliamo dall’animale quel moto spontaneo, non si
                  può più pensare che resti un animale, ma sarà simile o alla pianta mossa dalla sola natura, o alla
                  pietra scagliata mossa da  una forza estrinseca. Ma se un essere  segue  il proprio movimento,
                  poiché lo chiamammo movimento libero, è necessario che quest’essere sia razionale.

                  L’uomo si scopre meravigliosamente libero

                  2.  Quelli  dunque  che  negano  in  noi  il  libero  arbitrio,necessariamente  accolgono  questa  ben
                  sciocca  affermazione:  primo,  che  noi  non  siamo  esseri  animati;  secondo,  poi,  che  non  siamo
                  neppure ragionevoli ma, come legati ad un agente esterno, noi stessi non ci muoviamo affatto:
                  potremmo  dire  di  fare  per  mezzo  di  quell’agente  le  cose  che  crediamo  fare  da  soli.  Faccia
                  soprattutto uno attenzione alla propria esperienza e veda se non è un’affermazione irriverente
                  quella per cui non sia lui stesso a volere, a mangiare, a camminare, ad acconsentire e accogliere
                  qualsivoglia opinione, a respingerne altre come false! Come dunque è impossibile che l’uomo
                  assenta a certe opinioni, anche se le rafforzi con mille ragioni e si serva di persuasivi discorsi,
                  così è impossibile che uno sia disposto a pensare che in fatto di atti umani proprio nulla resti in
                  suo potere. Chi infatti crede che niente si possa comprendere, o vive nel dubbio universale? Chi
                  non rimprovera il servo avendone scoperto la figura del famiglio infedele? E v’è qualcuno che
                  non redarguisce un figlio che non ha il dovuto rispetto per i genitori? O non biasima e riprende
                  la  donna  adultera  come  una  che  commette  un’azione  turpe?  Poiché  è  violenta  la  verità  e
                  procede fatalmente nonostante uno cerchi mille sofismi; essa ci spinge a lodare o a biasimare
                  giacché si conserva libera e merita la lode o il biasimo da parte nostra.

                  La prescienza di Dio non toglie la libertà

                  3. Se dunque la nostra volontà è libera e possiede innumerevoli tendenze alla virtù o al vizio, a
                  ciò  che  si  addice  o  a  ciò  che  è  disdicevole,  è  necessario  che  insieme  alle  altre  cose  sia  stata
                  conosciuta  da  Dio  prima  che  essa  fosse  fin  dalla  creazione  e  dalla  fondazione  del  mondo,  e
                  quale doveva essere. In tutte le cose che Dio preordinò in accordo con ciò che vide di ciascuna
                  nostra libera azione, Egli prestabilì, secondo quanto postulava ogni movimento delle cose stesse




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