Page 6 - La Preghiera
P. 6

io ti offrirò la decima».

                  Preghiera come voto

                  2. Dove c’è anche da notare come il termine euché sia accolto spesso con un significato diverso
                  da proseuché per indicare chi promette con «voto» di fare certe cose se otterrà da Dio certe altre.
                  Ma  il  vocabolo  è  usato  nella  nostra  comune  accezione  come  lo  troviamo  nell’Esodo,  dopo  la
                  piaga generale che è la seconda nella serie delle dieci: «Il Faraone chiamò Mosè ed Aronne e
                  disse loro – Pregate il Signore, Egli tolga le rane da me e dal mio popolo ed io lascerò andare il
                  popolo e sacrificherà al Signore». Se alcuno poi stenti a persuadersi che il Faraone usi la parola
                  «pregate»  dal  momento  che  euché  ha  il  significato  ordinario  (di  preghiera)  ed  anche  quello
                  particolare (di voto), bisogna che legga ciò che segue. Il testo suona così: «Disse Mosè al Faraone
                  – Stabiliscimi quando pregherò per te e per i tuoi servi ed il popolo tuo, che spariscano le rane
                  da te e dal tuo popolo e dalle vostre case, e rimangano solo nel fiume».

                  Preghiera come tale

                  3.  Osserviamo  come  nel  caso  delle  zanzare,  terza  piaga,  il  Faraone  non  chiede  che  si  faccia
                  preghiera, né Mosè prega. Ma per le mosche, che furono la quarta, dice: «Pregate dunque per
                  me il Signore». Dice Mosè: «quando sarò partito da te, pregherò Dio e le mosche domani se ne
                  andranno dal Faraone e dai suoi servi e dal popolo suo». E poco dopo: «partì Mosè dal Faraone
                  e pregò Dio». Ma di nuovo, alla quinta e sesta piaga, il Faraone non chiese di fare preghiera, né
                  Mosè pregò. Alla settima: «Il Faraone avendo mandato a chiamare Mosè ed Aronne, disse loro –
                  Ho  peccato  anche  questa  volta,  il  Signore  è  giusto,  io  e  il  mio  popolo,  invece,  empi.  Pregate
                  dunque il Signore e cessino i tuoni di Dio e la grandine e il fuoco». E poco oltre: «Uscì Mosè dal
                  Faraone fuori della città e stese le mani al Signore e i tuoni cessarono». Ora, perché non è detto
                  «pregò» come sopra, ma «stese le mani al Signore» sarà spiegato in un momento più opportuno.
                  E per l’ottava piaga, il Faraone dice: «E pregate il Signore Dio vostro, e allontani da me questa
                  morte. Uscì Mosè dal Faraone e pregò Dio».

                  Esempi del significato di voto

                  4. Dicemmo che spesso il vocabolo euché non è, come nel passo relativo a Giacobbe, usato nella
                  comune accezione. Ecco anche nel Levitico: «Parlò il Signore a Mosè dicendo – Parla ai figli di
                  Israele e dirai loro: chi faccia voto (euchén) promettendo la sua anima al Signore, sarà stabilito il
                  prezzo del maschio dai venti anni ai sessanta, e il suo prezzo sarà di cinquanta sicli d’argento
                  secondo la misura del santuario». E nei Numeri: «E parlò il Signore a Mosè dicendo – Parla ai
                  figli  di  Israele  e  dirai  loro:  Uomo  o  donna  che  abbiano  solennemente  fatto  voto  (euchén)  di
                  consacrare la loro santità al Signore, si asterranno dal vino e da bevanda inebriante», e quanto
                  segue sul cosiddetto Nazireato. Quindi poco dopo: «E santificherà il suo capo in quel giorno in
                  cui si è santificato al Signore, giorni del voto (euchés)». E di nuovo più sotto: «Questa è la legge
                  di chi ha fatto il voto; e nel giorno in cui avrà compiuto i giorni del suo voto... ». E ancora poco
                  oltre: «E dopo ciò colui che ha fatto il voto berrà il vino. Questa è la legge di chi ha fatto voto, il
                  quale offra al Signore il suo dono secondo il voto fatto, oltre ciò che ha a disposizione, secondo
                  la potenza del voto che abbia fatto secondo la legge della santificazione». E alla fine dei Numeri:
                  «E parlò Mosè ai principi delle tribù dei figli di Israele, dicendo  – Questa è la parola che ha
                  stabilito il Signore: un uomo che abbia fatto voto al Signore, o giurato o preso una decisione per
                  l’anima sua, non violerà la sua parola, ma tutto quanto è uscito dalla sua bocca lo farà. E una
                  donna se avrà fatto voto al Signore e avrà preso una decisione nella casa del suo padre durante
                  la sua giovinezza ed il padre ha sentito i suoi voti e le sue decisioni prese per l’anima sua ma
                  non avrà detto nulla, rimarranno tutti i suoi voti come anche tutte le decisioni prese per l’anima
                  sua». E successivamente prescrive altre cose in merito a tale donna. Secondo lo stesso significato
                  è  scritto  nei  Proverbi:  «È  una  rovina  per  l’uomo  fare  sacrificio  di  qualche  cosa  propria,  con
                  temerità; dopo infatti di aver fatto voto accade di pentirsi». E nell’Ecclesiaste: «È bene non far




                                                                                                      4
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11