Page 3 - La Preghiera
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Origene

                                                  La preghiera





                                                       CAPITOLO I

                  Tutto è possibile a Dio

                  1.  Esistono  cose  che  alla  natura  razionale  e  mortale  sono  incomprensibili,  a  causa  della  loro
                  grandezza e superiorità sull’uomo e dell’infinita trascendenza sulla nostra caduca condizione.
                  Esse  però  diventano  intellegibili  per  volontà  di  Dio  in  virtù  della  copiosa  ed  infinita  grazia
                  divina effusa sugli uomini per mezzo di Gesù Cristo – ministro di immensa grazia verso di noi
                  – e dello Spirito cooperante. Essendo dunque impossibile alla natura umana il possesso della
                  sapienza con cui tutto fu fatto («tutto» infatti, secondo Davide, «Dio fece nella sapienza»), da
                  impossibile diventa possibile per mezzo del Signore Nostro Gesù Cristo «che è stato fatto da
                  Dio sapienza per noi, e giustizia e santificazione e redenzione». «Qual uomo infatti conoscerà il
                  consiglio  di  Dio?  O  chi  potrà  intendere  quel  che  il  Signore  vuole?  Poiché  ragionamenti  dei
                  mortali sono timidi ed incerte le nostre opinioni. Infatti il corpo corruttibile grava sull’anima e
                  la terrestre dimora deprime la mente che ha molti pensieri. E con difficoltà consideriamo le cose
                  della  terra;  ma  quelle  del  cielo,  chi  le  scoprirà?».  Chi  non  direbbe  infatti  che  è  impossibile
                  all’uomo investigare le cose del cielo? Tuttavia ciò che è impossibile non lo è più per l’infinita
                  grazia di Dio: colui che fu rapito al terzo cielo, probabilmente scoprì quel che v’era nei tre cieli,
                  per aver udito «ineffabili parole che non è concesso a uomo udire». Chi poi potrebbe affermare
                  che è possibile all’uomo conoscere la mente di Dio? Ma anche questa grazia Dio concede per
                  mezzo di Cristo [lacuna] non è più la volontà del loro Signore, quando Egli insegna la volontà di
                  Colui che vuol essere il Signore e si trasforma in amico per coloro di cui era già prima il Signore.
                  Ma come anche nessun uomo «conosce le cose dell’uomo all’infuori dello spirito dell’uomo che
                  è in lui, così le cose di Dio nessuno conosce se non lo Spirito di Dio». Ma se nessuno conosce le
                  cose  di  Dio  se  non  lo  Spirito  di  Dio,  è  impossibile  all’uomo  conoscere  le  cose  di  Dio.  Ora
                  considera come ciò sia possibile. «Noi però», dice Paolo, «abbiamo ricevuto non lo spirito del
                  mondo, ma lo spirito che è da Dio affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio,
                  anzi ne parliamo non in dotte parole di umana sapienza, ma come ammaestrati dallo Spirito».

                                                      CAPITOLO II

                  L’arduo compito di parlare della preghiera

                  1. Ora voi, Ambrogio piissimo e zelantissimo e tu, Taziana, anima così bella e così virile – per
                  aver messo in non cale la tua natura di donna, alla maniera di quanto accadde in Sara, io ho
                  motivo di rallegrarmi –, evidentemente non sapete perché mai, accingendomi ad un discorso
                  sulla  preghiera,  abbia  come  premessa  parlato  delle  cose  che,  impossibili  per  gli  uomini,
                  diventano possibili in forza della grazia di Dio. Sono persuaso che trattare della preghiera con
                  acutezza e con riverenza in modo completo: come si deve chiedere una cosa nella preghiera e
                  quali cose dire a Dio in essa e che momenti sono più opportuni per pregare, sia una di quelle
                  cose, considerando la nostra debolezza, impossibili. [lacuna] colui che, per la grandezza delle
                  rivelazioni, si guardava dall’essere stimato oltre ciò che si vedeva o sentiva di lui, confessava di
                  non saper pregare come si deve. «Non sappiamo», dice, «chiedere con la preghiera nel modo
                  dovuto ciò che dobbiamo chiedere». È necessario non soltanto pregare, ma pregare anche come
                  si deve  e  chiedere  quel che  va chiesto. Comprendere infatti  quel che  si deve  chiedere  con  la





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