Page 39 - La Preghiera
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avendo però bisogno di una cancellazione dei debiti precedenti e potendola ragionevolmente
ottenere, se dopo un certo tempo si è comportato in modo da non aver più quel debito per cui,
siccome non aveva pagato, restava vincolato. E quelle forze contrarie impresse nell’anima
superiore sono il «chirografo che è sfavorevole a noi» per cui saremo giudicati, a guisa di libri
scritti, per dir così, da tutti noi quando «tutti compariremo davanti al tribunale di Cristo onde
ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quando era nel corpo, secondo quel che fece sia
di bene che di male». Di questi debiti se ne discorre anche nei Proverbi: «Non dare te stesso in
garanzia nei debiti, vergognandotene in volto, poiché se non avrai con che soddisfare,
porteranno via la coperta tua che è sotto la tua schiena».
Indulgenza verso i nostri debitori
6. Ma se sono così tanti quelli verso cui siamo indebito, certamente abbiamo pure qualcuno che
debba a noi. Alcuni infatti hanno dei debiti verso di noi, perché siamo il loro prossimo; altri
perché loro concittadini, oppure perché padri; alcuni devono come a figli, ed oltre a questi,
come donne a mariti, o come amici ad amici. Ora, se alcuni dei moltissimi nostri debitori si
fossero mostrati piuttosto trascurati nel rimettere quanto ci devono, saremmo portati a trattarli
con indulgenza e senso di umanità, memori dei numerosi personali debiti in cui fummo
negligenti, non solo verso gli uomini, ma anche verso Dio stesso. Ricordandoci infatti di non
aver pagato i debiti che avevamo, anzi di aver commesso una frode essendo passato il tempo in
cui bisognava che li avessimo estinti nei riguardi del nostro prossimo, saremo più larghi verso
coloro che erano nostri debitori e non hanno soddisfatto il debito. Soprattutto se non
dimentichiamo le nostre trasgressioni contro la legge di Dio e le parole d’ingiustizia
pronunziate contro l’Altissimo, sia per ignoranza della verità sia per mala sopportazione degli
eventi che dipendettero dalle circostanze.
La parabola del servo infido
7. Ma se non vogliamo essere più indulgenti verso coloro che ci sono debitori, soffriremo come
colui che non condonò al conservo i cento denari: era stato prosciolto, secondo i fatti esposti nel
Vangelo; il padrone, avendolo imprigionato, esigette da lui ciò che prima gli aveva condonato,
dicendogli: «Cattivo servitore, e pigro: non dovevi aver pietà del tuo conservo come anch’io
l’ebbi di te? Buttatelo in prigione, finché non renda tutto quanto deve». E soggiunse il Signore:
«Così farà anche per voi il Padre celeste, se non perdonate, ciascuno, al proprio fratello
dall’intimo del vostro cuore». Si devono perdonare quelli che, avendo peccato spesso verso di
noi, dicono d’esser pentiti delle colpe. Infatti è scritto: «se il tuo fratello ha peccato contro te
sette volte al giorno, e sette volte torna a te, dicendo – mi pento –, gli perdonerai». Non siamo
aspri verso quelli che non si pentono: costoro fanno del male a se stessi: «Chi rigetta la
disciplina odia se stesso». Ma anche in questi casi, occorre procurare di avere ogni attenzione
per chi è completamente traviato da non accorgersi dei propri mali, ma è colmo di una
ubriachezza più perniciosa di quella causata dal vino: l’ubriachezza da tenebra del male.
È in nostro potere rimettere i debiti
8. E quando Luca dice: «Rimetti a noi i nostri peccati», poiché i peccati sono i debiti che noi
abbiamo ma che non paghiamo, dice la stessa cosa di Matteo, che sembra escludere chi vuole
perdonare soltanto ai debitori che si pentono, e dice che è stato il Salvatore a comandare di
aggiungere, pregando: «poiché anche noi li rimettemmo ad ogni nostro debitore». Certamente
tutti abbiamo potere di rimettere i peccati commessi contro di noi, come appare dalle parole:
«Come anche noi li rimettemmo ai nostri debitori» e dalle altre: «poiché anche noi li
rimettemmo ad ogni nostro debitore». Chi ha ricevuto da Gesù il soffio dello Spirito Santo come
gli Apostoli (e si può riconoscere dai frutti perché ha ricevuto lo Spirito Santo ed è diventato
spirituale, essendo come il Figlio di Dio portato a fare ogni azione secondo ragione) perdona ciò
che perdonerebbe Dio e non assolve i peccati che sono incurabili. Poiché è ministro di Dio – il
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