Page 38 - La Preghiera
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E quelli che non sappiamo di avere
2. La stessa cosa bisogna pensare dei debiti verso i fratelli che sono stati rigenerati con noi in
Cristo, secondo la parola della nostra religione, e verso quelli che hanno il nostro stesso padre e
la stessa madre. E c’è un debito anche verso i cittadini ed un altro comune a tutti gli uomini,
specialmente se sono ospiti ed hanno l’età del nostro padre; un altro debito verso quei tali che è
giusto onorare come figli o fratelli. Chi quindi non soddisfa i debiti verso i fratelli, resta debitore
di ciò che non ha fatto. Così pure se manchiamo agli uomini nelle cose che noi dobbiamo loro in
virtù dello spirito di sapienza che si estende a tutto il genere umano, maggiore diventa il debito.
Ma anche nelle cose che riguardano noi stessi, dobbiamo sì servirci del corpo, ma non
consumare le carni del corpo coll’amore al piacere; dobbiamo poi dedicare una certa cura
all’anima e provvedere alla vigoria del pensiero e della parola, onde sia senza il pungiglione ed
utile e non affatto vana. E se noi tralasciamo i doveri che abbiamo verso noi stessi, più grave
diventa questo debito.
I debiti verso Dio e gli angeli
3. Ed oltre a ciò, poiché siamo sopra ogni cosa fattura ed immagine di Dio, dobbiamo
conservare verso di Lui una certa disposizione amandolo «con tutto il cuore, con tutte le forze e
con tutta la mente». Qualora trascuriamo ciò, restiamo debitori verso Dio peccando contro il
Signore. Chi, per questa colpa, pregherà per noi? «Se un uomo commette peccato contro un
uomo, si pregherà pure per lui. Ma se pecca contro il Signore, chi pregherà per lui?», come Eli
dice nel primo libro dei Re. Siamo poi anche debitori a Cristo che con il proprio sangue ci
riscattò, come ogni servo è debitore a chi lo comprò del tanto denaro da questi versato.
Abbiamo un debito anche verso lo Spirito Santo, che paghiamo quando «non lo contristiamo,
nel quale siamo stati suggellati per il giorno della redenzione»; e non contristandolo portiamo i
frutti che attende da noi: poiché ci viene in aiuto e vivifica la nostra anima. E se non sappiamo
con precisione chi sia l’angelo di ciascuno di noi, che «vede il volto del Padre nei cieli», è
tuttavia evidente a chi rifletta che anche verso di lui abbiamo un piccolo debito. E se noi «siamo
sulla scena del mondo di fronte agli angeli e agli uomini», va tenuto presente che come colui
che è in teatro deve recitare o fare quella tal parte davanti agli spettatori e, non facendola, è
punito come se abbia offeso tutto il teatro, così anche noi di fronte a tutto il mondo, a tutti gli
angeli e al genere umano siamo debitori di quanto, volendo, apprenderemo dalla sapienza.
Debiti particolari
4. A parte questi debiti che sono rivolti a tutti, c’è un debito della vedova cui la Chiesa
provvede, un altro del diacono ed un terzo del presbitero, mentre quello del vescovo è
gravissimo ed è sollecitato dal Salvatore di tutta la Chiesa, e punito se non venga sciolto. E già
l’Apostolo chiamò debito quello comune tra uomo e donna, scrivendo: «Il marito renda alla
moglie ciò che le è dovuto e lo stesso faccia la moglie verso il marito». E soggiunge: «Non vi
private l’un dell’altro». Che bisogno ho io di enumerare quanti debiti abbiamo, potendo coloro
che leggono quest’opera collezionarne di propri in base a quanto s’è detto? Se non sciogliamo
questi debiti, resteremo insolvibili; se li paghiamo, ne saremo liberati. Ma non è possibile che
chi vive in questa vita, sia privo di debiti ogni ora della notte e del giorno.
Il pagamento dei debiti
5. E nella condizione di debitore, uno o paga o non paga. Può darsi che in questa vita si paghi il
debito, ma che anche non si paghi. Ci sono di quelli che non devono più nulla a nessuno, altri
invece che pagando moltissimo riescono ad estinguere una piccola parte del debito; ed altri che
pagando un poco aumentano sempre più il debito. Forse c’è quello che non paga nulla, ma resta
debitore di tutto. E chi ha pagato tutto così da non essere più debitore, ci impiega del tempo,
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