Page 28 - La Preghiera
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divina Scrittura con senso più elevato e più spirituale quando essa sembra insegnare che Dio si
                  trovi in un luogo. Ed era conveniente mettere anche queste citazioni, in relazione con la frase
                  «Padre  nostro  che  sei  nei  cieli»,  per  distinguere  da  tutte  le  cose  generate  l’essenza  di  Dio;
                  giacché quelli che non ne partecipano, hanno ricevuto una certa gloria di Dio e potenza di Lui
                  ed effluvio, per così dire, della divinità.

                                                     CAPITOLO XXIV

                  La santificazione del nome di Dio

                  1. «Sia santificato il tuo nome». Sia che si dimostri come uno non possiede ancora ciò per cui
                  prega o che, ottenutolo ma non essendo durevole, chieda gli sia conservato, chiaramente sulla
                  base di questa espressione noi siamo invitati a dire secondo Matteo e Luca: «Sia santificato il tuo
                  nome», come se il nome del Padre non fosse ancora santificato. Perché allora, dirà qualcuno,
                  l’uomo chiede che sia santificato il nome di Dio come se non lo fosse già? Esaminiamo che cosa
                  si intenda per nome del Padre ed il valore di quel «sia santificato».

                  I nomi indicano altrettante qualità

                  2. Ora, il nome è una sintetica espressione per indicare la qualità propria di chi viene chiamato
                  per  nome.  Un  esempio:  c’è  una  particolare  qualità,  propria  dell’apostolo  Paolo;  una  propria
                  dell’anima, per cui essa è tale; una della mente, secondo cui può contemplare le cose; un’altra
                  relativa  al  corpo,  per  cui  esso  è  tale.  Ciò  che  di  queste  qualità  è  personalissimo  ed
                  incomunicabile (non c’è infatti in natura un altro in tutto simile a Paolo) si indica pertanto con il
                  nome di Paolo. Ma siccome per gli uomini mutano le qualità loro proprie, giustamente nella
                  Scrittura  mutano  anche  i  nomi.  Cambiando  infatti  la  qualità  di  Abràm,  chiamato  Abraàm,  e
                  quando  mutò  quella  di  Simone,  questi  ebbe  nome  Pietro,  e  Saulo,  persecutore  di  Gesù,  fu
                  chiamato Paolo. Dio invece, che è sempre invariabile ed immutabile, ha di conseguenza sempre
                  uno stesso nome, quello di «colui che è» com’è scritto nell’Esodo, e qualche analoga definizione.
                  Ora, poiché su Dio tutti facciamo delle congetture, formandoci un’idea di Lui, ma non tutti ne
                  comprendiamo  l’essenza  (pochi  infatti  o,  per  dir  così,  meno  ancora  di  pochi  sono  quelli  che
                  comprendono completamente la sua santità), giustamente sappiamo che la nostra concezione di
                  Dio sarebbe che Egli è santo, affinché ne vediamo la santità nell’esser creatore, provvidente, nel
                  giudicare, nell’eleggere, abbandonare, abbracciare e  respingere, premiare o punire secondo il
                  merito di ciascuno.

                  Potenza nel nome di Dio

                  3. Queste operazioni ed altre simili rappresentano per così dire il contrassegno della personalità
                  di Dio, dalle Scritture chiamata, secondo me, «nome di Dio»; nell’Esodo: «Non userai invano il
                  nome  del  Signore  Dio  tuo»;  e  nel  Deuteronomio:  «Sia  atteso  come  pioggia  il  mio  precetto,
                  discendano come rugiada le mie parole, come pioggerella sull’erba, come gocce sulla verzura
                  perché ho invocato il nome del Signore». Nei Salmi, ancora: «Ricorderanno il tuo nome per tutte
                  le generazioni». Chi infatti adatta la nozione di Dio a ciò che non deve, usa il nome del Signore
                  Iddio  invano;  e  colui  che  può  profferire  parole  che  scendono  come  pioggia  su  chi  ascolta,
                  muovendo le anime a portare frutti, e dice parole di consolazione simili a rugiada e sparge, con
                  la  foga  dei  discorsi  edificanti,  come  una  pioggerella  utilissima  agli  ascoltatori  o  come  gocce
                  efficacissime, è in virtù del nome che è capace di tutto questo. Considerando d’essere bisognoso
                  che  Dio  termini  l’opera,  chiede  il  suo  aiuto,  poiché  Egli  è  la  vera  fonte  di  quelle  grazie;  e
                  chiunque penetra chiaramente nelle cose di Dio, anche se i misteri della pietà gli sembrano detti
                  da un altro o crede di scoprirli lui, non fa che ricordarli piuttosto che imparare.

                  Cosa significa esaltare il nome di Dio





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