Page 17 - La Preghiera
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il cuore come un fornello infuocato, non renda minori grazie di coloro che nel fuoco provarono
la rugiada! Ma anche colui che nell’aver pregato e detto: «Non abbandonare alle fiere l’anima
che ti dà lode» fu esaudito e nulla soffrì da parte del serpente e del basilisco per avere, in virtù
dello stesso Cristo, «camminato su essi e calpestato il leone e il drago», e valendosi del bel
potere datogli da Gesù «di calcare serpenti e scorpioni e tutta la potenza del nemico» non
ricevette nessuna offesa da parte di questi; costui, dico, renda grazie maggiori di Daniele perché
è stato liberato da belve più terribili e nocive. Inoltre, chi sa di quale pesce è immagine quello
che inghiottì Giona e ha capito che è di quello menzionato da Giobbe: «La notte maledica chi
maledice quel giorno, chi sa domare il grande pesce», se mai si trovi a causa d’un fallo nel
ventre del pesce, pentendosi preghi: di là uscirà; ed uscitone, perseverando nell’ubbidienza ai
comandi di Dio, potrà far la profezia ai maledetti di Ninive con la benevolenza dello Spirito, ed
essere a loro esca di salvezza: non disdegnerà la bontà di Dio, né domanderà che Dio perseveri
nella sua severità con quelli che sono pentiti.
Gli effetti spirituali della preghiera sono i più sicuri
5. E il vantaggio più grande che poté ottenere Samuele con la preghiera, spiritualmente lo può
ancor ora conseguire ognuno di coloro che sono realmente uniti a Dio, essendo divenuti degni
di essere esauditi. Sta scritto infatti: «Ma adesso, fermatevi ancora e vedete questo grande
prodigio che il Signore compie davanti ai vostri occhi. Non è forse oggi la mietitura del grano?
Invocherò il Signore e manderà tuoni e pioggia». E poco oltre: «E invocò – è scritto – Samuele il
Signore e il Signore mandò tuoni e pioggia in quel giorno». Ad ogni santo, infatti, e al vero
discepolo di Gesù, il Signore dice: «Levate gli occhi vostri e mirate le campagne come già son
bianche da mietere. Il mietitore riceve premio e raccoglie tutto per la vita eterna». In questo
tempo della mietitura grande miracolo compie il Signore agli occhi di quelli che ascoltano i
profeti; poiché se colui che è adorno dello Spirito Santo invoca il Signore, Dio dà dal cielo tuoni
e pioggia irrorante l’anima, affinché chi prima era nel peccato tema molto il Signore e il ministro
della benevolenza di Dio, chiaramente degno di rispetto e di venerazione in virtù della sua
intercessione. Ed Elia dischiuse in seguito con la parola di Dio il cielo chiuso agli empi per tre
anni e sei mesi; simile effetto ottiene sempre ciascuno di quelli che accolgono con la preghiera la
pioggia dell’anima di cui, a causa del peccato, erano innanzi privi.
CAPITOLO XIV
Il contenuto della preghiera
1. Dopo questa rassegna dei vantaggi che i santi conseguirono per mezzo della preghiera,
esaminiamo le parole: «Chiedete le cose grandi, le piccole vi saranno aggiunte; chiedete le
celesti e vi saranno aggiunte anche quelle della terra». Tutto ciò che è simbolo ed immagine, a
paragone dell’autentico e dello spirituale, è cosa piccola e terrena. Quando la parola di Dio ci
invita ad imitare le preghiere dei santi affinché otteniamo realmente ciò che essi ottennero solo
in figura, intende dire che i beni terrestri e piccoli non sono che l’indicazione di quelli celesti e
grandi. Quasi dicesse: Voi che volete essere spirituali, chiedete colle preghiere le cose celesti e
grandi, affinché, essendo stati esauditi, riceviate come esseri celesti in eredità il regno dei cieli:
e, da grandi che siete, godiate dei beni più grandi. Le cose terrene e piccole, di cui abbisognate
per le corporali necessità, largisca a voi il Padre nella misura del vostro bisogno.
Le quattro forme di preghiera
2. E poiché nella prima lettera di san Paolo a Timoteo quattro nomi indicano quattro cose
attinenti all’argomento della preghiera, sarà utile, messoci di fronte il testo, veder di poter
interpretare esattamente ciascuno dei quattro significati. Ecco le parole: «Io esorto dunque,
prima di tutto, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli
uomini» ecc. Ritengo pertanto che la supplica (déesis) sia la preghiera del bisognoso,
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