Page 16 - La Preghiera
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2. Ma che bisogno c’è di enumerare coloro che, pregando come si conviene, ottennero da Dio le
                  più grandi grazie, potendo ciascuno scegliersi parecchi esempi dalle Scritture? Anna ottenne la
                  nascita di Samuele che fu annoverato insieme a Mosè; siccome non aveva figli, credette e pregò
                  il Signore; Ezechia, senza figli, e saputo da Isaia che sarebbe morto, pregò e fu compreso nella
                  genealogia  del  Salvatore.  Il  popolo  stava  ormai  per  soccombere  sotto  un  unico  editto,  frutto
                  delle insidie di Aman: ma essendo stata ascoltata la  preghiera e  il digiuno di  Mardocheo ed
                  Ester, oltre alla festa di Mosè, procurarono al popolo «un giorno di letizia di Mardocheo». E
                  anche Giuditta, avendo rivolto una santa preghiera, con l’aiuto di Dio vinse Oloferne, e una sola
                  donna  ebrea  segnò  con  un  marchio  d’infamia  la  casa  di  Nabucodonosor.  Anania  e  Azaria  e
                  Misaele,  essendo  stati  esauditi,  furono  fatti  degni  di  ricevere  «il  vento  spirante  rugiada»  che
                  impedì l’azione del fuoco. Le preghiere di Daniele fecero tacere i leoni nella fossa di Babilonia; e
                  Giona, non disperando che sarebbe stato ascoltato dal ventre del pesce che l’aveva inghiottito,
                  portò a termine, una volta uscito dal ventre del pesce, il resto della sua missione profetica a
                  Ninive.

                  Vittorie spirituali ottenute con la preghiera

                  3. Anche ciascuno di noi, ricordando con gratitudine i benefici ricevuti, se volesse lodarne Dio,
                  quanti  ne  avrebbe  da  enumerare!  Quelle  anime,  infatti,  che  sono  state  tanto  senza  prole,
                  accortesi della sterilità nelle più intime fibre dello spirito e della infecondità della mente, rese
                  come  gravide  dallo  Spirito  Santo,  in  virtù  di  una  costante  preghiera,  hanno  generato  parole
                  salvifiche  piene  dei  precetti  di  verità.  D’altronde,  quanti  nemici  non  furono  abbattuti,  pur
                  combattendoci  con  immenso  numero  di  forze  ostili  e  volendo  staccarci  dalla  fede  in  Dio!
                  Avendo  confidato  «questi  nei  carri,  quelli  invece  nei  cavalli,  ma  noi  nel  nome  del  Signore»,
                  pregando vediamo che «veramente il cavallo è fallace per salvare». Colui che ha confidato nella
                  lode a Dio – infatti Giuditta vuol dire lode – vince spesso il capo dei nemici simboleggiato nella
                  parola ingannevole e suasiva che getta il terrore perfino tra quelli che si credeva avessero fede.
                  Quanti  ancora,  caduti  in  tentazioni  spesso  difficili  a  superarsi  e  più  brucianti  di  qualsiasi
                  fiamma,  non  riportarono  sofferenza  alcuna,  bensì  passarono  completamente  illesi  non
                  ricevendo neppure l’eventuale danno dell’odore del fuoco nemico. Si devono portare ulteriori
                  esempi?  Non  abbiamo  fatto  con  la  preghiera  tacere  sovente  delle  fiere  scatenate,  altrettanti
                  spiriti maligni e uomini cattivi, che non poterono conficcare i loro denti nelle membra divenute
                  di  Cristo?  Spesso  infatti  per  ciascuno  dei  santi  «il  Signore  spezzò  le  mascelle  dei  leoni  e  si
                  strussero come acqua che scorre via». Conosciamo, per la verità, di quelli che frequentemente
                  trasgredirono i comandamenti di Dio, che in bocca alla morte infuriante fin dall’inizio contro di
                  loro si salvarono con la penitenza da simile perdizione e non dubitarono di poter venire salvati
                  quando già la morte li aveva in potere nel suo ventre: «E li aveva divorati la morte, nella sua
                  forza, ma Dio di nuovo asciugò tutte le lacrime da ogni volto».

                  Significato allegorico delle grazie materiali

                  4.  Quanto  ho  detto  lo  ritengo  molto  necessario  dopo  l’enumerazione  di  quelli  che  con  la
                  preghiera ricevettero un aiuto; cercando di distogliere quanti desiderano la vita spirituale che è
                  in Cristo dal pregare per le piccole cose della terra, e di volgere quelli che mi leggeranno ai beni
                  eccelsi  di  cui  erano  esempi  i  casi  esposti.  Giacché  ogni  preghiera,  per  ottenere  quelle  grazie
                  spirituali e mistiche, è sempre fatta da colui che milita «non secondo la carne, ma mortifica gli
                  atti della carne secondo lo spirito», poiché quelle cose, che se scrutiamo attentamente ci sono
                  presentate  per  via  dell’interpretazione  mistica,  sono  preferibili  ad  ogni  beneficio  che  sembra
                  toccare a quelli che pregano secondo il senso letterale. Dobbiamo infatti aver cura che la nostra
                  anima non diventi sterile ed infeconda, se ascoltiamo la legge spirituale con orecchie spirituali,
                  per  cessare  di  essere  sterili  ed  infecondi  e  per  venire  esauditi  al  pari  di  Anna  ed  Ezechia;  e
                  affinché siamo liberati come Mardocheo, Ester e Giuditta dalla malvagità dei nemici spirituali
                  che ci tendono insidie. E poiché l’Egitto è una fornace di ferro, simbolo di ogni luogo terrestre,
                  chiunque sia sfuggito alla malizia della vita umana e non sia stato bruciato dal peccato, né abbia




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